Gli sprechi alimentari sono una realtà che ognuno di noi è costretto a vivere giornalmente. Infatti, ogni anno, nel mondo, più di un terzo del cibo prodotto non arriva a destinazione. Se detto così non sembra ancora abbastanza, parliamo di cifre: circa 51 tonnellate di cibo al secondo vengono buttate. E non stiamo parlando solo di sprechi nella produzione in larga scala, perché proprio il 53% di questo spreco è prodotto in ambito domestico.
Che cos’è lo spreco alimentare
Al giorno d’oggi lo spreco alimentare è un problema sempre più emergente, aumentato a livelli preoccupati a causa della crescita economica degli ultimi anni, che ha spesso causato un utilizzo sproporzionato di innumerevoli risorse – energetiche, idriche e del suolo – che hanno generato effetti nocivi a lungo termine sulla salute e la qualità della vita.
Quando si parla di spreco alimentare non esiste di fatto una definizione unica, ma perlopiù si intende il risultato complessivo di quei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che per determinate ragioni vengono eliminati o smaltiti, ma che sarebbero ancora commestibili.
In America esistono due terminologie che intendono fornire una duplice definizione agli sprechi:
- Fod Losses: sono gli scarti della prima parte della filiera alimentare, ovvero quella che riguarda la produzione, il raccolto e la prima ottimizzazione.
- Food Waste: ne fanno parte gli sprechi prodotti nella parte finale della filiera, dove il prodotto è trasformato industrialmente per una sua distribuzione e un consumo domestico o di ristorazione.
Lo spreco alimentare si estende quindi su vari livelli, sia sul piano domestico che sul piano produttivo. Chiaramente le proporzioni di questo problema sono diverse in base alle varie zone del mondo. Nei paesi sviluppati solitamente c’è uno spreco maggiore nelle fasi finali della filiera, ovvero in ambiente domestico e di ristorazione. Al contrario, nei paesi in via di sviluppo, lo spreco alimentare avviene per problemi legati alla conservazione, trasporto ed immagazzinamento.
Addio agli sprechi con la tecnologia mobile
I maggiori esperti nell’ambito del Cambiamento Climatico vedono nella riduzione degli sprechi uno tra le azioni più potenti e decisive per contrastare il riscaldamento globale. Una vera lotta agli sprechi che ognuno può mettere in pratica giornalmente. Per modificare un cambio di abitudini ormai consolidato, la tecnologia può offrire un valido supporto. Esistono numerose applicazioni sul mercato mondiale, che aiutano a evitare lo spreco di quel cibo che è ancora troppo buono per essere buttato. Un esempio è l’applicazione Too Good to Go grazie alla quale sono più di tre milioni i pasti salvati ogni giorno, tramite una rete di 50000 punti vendita in 14 paesi in tutto il mondo.
In Italia questo argomento è particolarmente sentito, e le famiglie già nel 2020 hanno diminuito del 25% la quantità di sprechi rispetto all’anno precedente. Una vera svolta che ha permesso un risparmio di circa €1,70 a settimana, un piccolo passo che può solo portare lontano. In pochissimo tempo Too Good To Go ha preso piede anche in Italia dove ha raggiunto numeri notevoli, superando i 3,5 milioni di pasti salvati per oltre 1000 tonnellate di cibo non sprecato e 2500 tonnellate di CO2 risparmiate. Sono sempre di più, infatti, gli italiani che nelle loro scelte alimentari si orientano in cerca di sostenibilità ambientale e anti-spreco. Una tendenza a testimonia di una scelta sempre più sostenibile, eco-friendly e biologica.
Questi dati sono importantissimi per far comprendere come questo tipo di applicazioni impattino in maniera positiva ambiente e vita sociale. L’utilizzo di queste applicazioni non vuole solo permettere a chi la usa di portare a casa del buon cibo a prezzi stracciati, evitando lo spreco di alimenti ancora commestibili, che verrebbero invece buttati se non consumati nell’immediato. Ma significa soprattutto aiutare il pianeta attraverso piccoli gesti che hanno però un gran impatto a livello di emissioni di gas serra e trasporto.
Come cambiano le abitudini grazie al digitale
Too Good to Go, nata nel 2015 in Danimarca, rientra nella lista di quelle applicazioni che stanno contribuendo, giornalmente, a cambiare le nostre abitudini, così come già è accaduto per le applicazioni di intrattenimento legate al gioco online o alla visione di serie TV e film.
Proprio per il gioco online, per esempio, i casinò digitali hanno trasformato l’utilizzo dei videogame mettendo a disposizione piattaforme sempre più complete e sicure per accedere a slot machine, roulette e tanti altri passatempi in modo davvero intuitivo e alla portata di tutti. Esistono piattaforme dedicate che hanno fatto sì che i giochi presenti nei casinò fisici potessero essere alla portata di click degli utenti, attraverso una semplice connessione a internet. I vantaggi offerti, oltre a quelli della digitalizzazione, sono numerosi, così come le possibilità di gioco. Un esempio sono i casinò con bonus senza deposito che offrono l’occasione di provare i propri giochi preferiti attraverso buoni dedicati senza necessariamente spendere nulla.
Una digitalizzazione, che poco per volta, ha lo scopo di rendere la vita di ognuno più facile, anche nelle scelte quotidiane. L’applicazione Too Good to Go, in particolar modo, ha raggiunto obbiettivi impensabili, consultabili sul suo sito, insieme ad un blog dove sono presenti consigli su come evitare lo spreco alimentare più facilmente.