A che cosa serve il bilancio sociale? A che cosa serve dare rappresentazione a ciò che si fa? “Serve ad assumere consapevolezza e migliorare lo svolgimento delle proprie attività – spiega il professor Marco Frey, della Scuola sant’Anna di Pisa – Il bilancio sociale aiuta a crescere, a migliorare i processi gestionali, a misurare l’impatto e i risultati”.
La presentazione del primo bilancio sociale del Forum nazionale del Terzo settore, durante l’Assemblea nazionale tenuta a Roma martedi 30 maggio, è stata l’occasione per raccogliere un’intervista a due voci tra Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp e il professor Marco Frey, che ha presentato il documento e, in premessa, ha fatto esplicito riferimento all’esperienza che la prestigiosa Università conduce con l’Uisp dal 2019, in quanto curatrice del Bilancio sociale Uisp.
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Quanto è stato utile il lavoro per il bilancio sociale Uisp nella predisposizione del bilancio sociale del Forum del terzo settore? “Molto – risponde Marco Frey – Ogni esperienza fatta precedentemente con la stessa impostazione a partire dal bilancio zero serve sia per confermarsi nel tempo che un certo percorso porta a determinati risultati nel tempo, sia ad avere contezza di ciò che avverrà nelle edizioni successive. In questo caso siamo arrivati con Uisp alla terza edizione e abbiamo fatto alcune delle cose che nella presentazione di oggi sono state indicate come elementi migliorativi per il futuro. Un esempio per tutti è il tema dell’ingaggio di stakeholder nei percorsi di identificazione della materialità ovvero rilevanza che certe tematiche devono avere come, a questo punto, il portarli dentro nel processo di rendicontazione che si mette in pista.
Si aspettava un mondo così vario approcciando il terzo settore? “ Un pò sì – prosegue il prof. Frey -Ho avuto esperienza nel mondo del volontariato e del terzo settore, fin dall’inizio ho collaborato con enti del terzo settore avendo anche ruoli di responsabilità. Per cui sono consapevole della enorme differenza tra le diverse organizzazioni. Però ci sono anche dei fattori comuni molto significativi come la voglia di contribuire all’interesse comune della collettività e quindi il tema della rendicontazione è uno dei tasselli attraverso il quale capire cosa si fa, come lo si fa, come migliorare e poi come costruire azioni collettive in questo campo è un elemento che crea molta motivazione”.
Passiamo al tema dello sport. Quello con Uisp è stato uno dei primi bilanci che avete affrontato nell’ambito promozione sociale sportiva? “La prima discussione sul ruolo che lo sport avrebbe avuto in questo contesto rispetto ad altre organizzazioni che sono più vicine all’impatto sociale misurabile è avvenuto quando abbiamo ragionato sul codice di autoregolamentazione e controllo sviluppato in una delle iniziative del Forum qualche anno fa. In quella circostanza capimmo insieme che, anche nello sport, anche se non in tutte le organizzazioni e non in tutte le attività sportive, c’è un altissimo contenuto di impatto sociale. Ovviamente è nel come lo si fa, nel come si pongono, come ad esempio nell’analisi di materialità di Uisp nel report di quest’anno è il tema dell’inclusione e della diversity e nelle iniziative che si mettono in campo. Io credo che questo sia importantissimo perché lo sport è una tipica attività che crea coinvolgimento, partecipazione, spirito collettivo e, se concepito nello spirito dell’interesse generale è fondamentale”
A Tiziano Pesce abbiamo chiesto quanto del bilancio sociale Uisp ha ritrovato nel bilancio sociale del Forum del terzo settore: “Non nascondo l’orgoglio di questo percorso sin dai primi momenti in cui all’interno degli organi nazionali del Forum terzo settore abbiamo approcciato la possibilità di questo percorso con l’istituto di Management della Scuola Sant’Anna di Pisa, con il prof. Marco Frey e con il suo staff – dice Tiziano Pesce – sottolineo quanto il professore e il suo staff ci abbiano accompagnato nel percorso come Uisp nazionale. L’edizione tre, come ricordava il professore, è stato un percorso per alcuni tratti non semplice perché avevamo bisogno di leggerci maggiormente. Quindi aldilà degli obblighi di legge, per noi è stato importante andare a leggere il nostro tessuto associativo, la nostra rete associativa per migliorarci in un rapporto sempre più stretto come deve essere con tutti i portatori di interesse che sono in crescita. Per un’associazione come la Uisp in questa fase storica di riforme con la riforma legislativa terzo settore e quella del sistema sportivo. Sono settimane importanti perché entreranno in vigore le più importanti prescrizioni regolative del D. Lgs 36/2021. Pensiamo al lavoro sportivo e quanto questo significhi in termini di diritti e di economie. Oggi abbiamo assistito alla presentazione di un primo abstract del bilancio sociale del Forum che ha messo in evidenza quel percorso che abbiamo avviato come Uisp”.
Torniamo infine al Bilancio sociale del Forum del terzo settore, che, pur non essendo vincolato a livello legislativo, ha deciso di realizzare la rendicontazione non finanziaria e aumentare così i suoi livelli di trasparenza e accountability, sia verso i propri soci che verso l’esterno. Il “Bilancio Zero” sarà presentato domani a Roma, in occasione dell’Assemblea dei soci del Forum Terzo Settore. Questo il link all’abstract.
“Quello del Forum Terzo Settore è uno dei primi bilanci sociali che danno evidenza a ciò che fa un ente di rappresentanza” commenta il prof. Marco Frey della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, curatore del documento. “Questa edizione è l’inizio di un percorso che proseguirà nei prossimi anni e che approfondirà l’analisi sia quantitativa che qualitativa dell’impatto sociale del Forum. Tra gli elementi più interessanti c’è sicuramente la dimensione della ricerca, con le attività di analisi legislative della riforma del Terzo settore o di indagine sul perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) da parte delle organizzazioni socie. Peculiare è anche la dimensione della formazione, in particolare con il percorso FQTS rivolto alla dirigenza delle organizzazioni del Mezzogiorno. In entrambi i casi, si tratta di attività innovative per un ente di rappresentanza, che accompagnano una fase di trasformazione e rispondono all’esigenza di un cambiamento culturale nel mondo del Terzo settore” sottolinea Frey.
Tra gli altri elementi che emergono dal Bilancio sociale 2022, si nota che, in termini di gender diversity, lo staff del Forum è composto per il 54,5% da donne, mentre tra i collaboratori esterni la presenza femminile è pari al 39%. Tra i dipendenti del Forum Terzo Settore, quasi due terzi hanno conseguito una laurea, mentre il dato arriva al 90% per i collaboratori esterni. (di Ivano Maiorella, ha collaborato Edoardo Arturo Scali)