Una produzione CTB con la drammaturgia di Fausto Malcovati e la regia di Lorenzo Loris, che si concentra sull’ultima parte del romanzo di Dostoevskij, componendo una trama mozzafiato
L’opera I fratelli Karamazov di Dostoevskij torna a ispirare la Stagione del Centro Teatrale Bresciano che presenta la sua nuova produzione intitolata Il delitto Karamazov. Un thriller mozzafiato costruito sull’ultima parte del romanzo del grande autore russo: Fëdor Pavlovic è stato ucciso, il processo ha inizio.
Fausto Malcovati compone una trama che fa dell’errore giudiziario e del potere nell’uso delle parole il nucleo di uno spettacolo intenso ed emozionante, diretto da Lorenzo Loris.
In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, Il delitto Karamazov è l’ottava produzione del Tric cittadino per questa Stagione, realizzata in collaborazione con Teatro Out Off. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Mina Mezzadri di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A) da venerdì 2 a mercoledì 7 febbraio 2024, tutti i giorni alle ore 20.30 (lunedì escluso, riposo), la domenica alle ore 15.30.
I biglietti per lo spettacolo sono esauriti. A partire da mezz’ora prima dell’inizio di ogni recita de Il delitto Karamazov, verrà stilata una lista d’attesa – redatta in ordine d’arrivo presso il Teatro Mina Mezzadri – per la messa in vendita di eventuali biglietti di rinunciatari.
Il delitto Karamazov, su testo di Fëdor Dostoevskij, vede la drammaturgia di Fausto Malcovati e l’interpretazione di Mario Sala, Lucio Nardi, Antonio Gargiulo, Matteo Vitanza, Giuseppe Gambazza. La regia è di Lorenzo Loris, i costumi di Nicoletta Ceccolini, le musiche sono realizzate dagli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado del corso di composizione (IRMus), le scene da Stefano Sgarella e Lorenzo Loris, luci e video sono di Saba Kasmaei e sono realizzati da Simone Arrighi e Claudio Clemenza, per una produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Out Off.
Russia, fine anni ’70 dell’Ottocento. Minacciosi segnali di protesta lampeggiano ovunque. Le riforme avviate dallo zar Alessandro II non hanno sortito l’effetto auspicato: il paese è nel caos, il terrorismo prende sempre più piede, contestazioni e rivolte sono all’ordine del giorno. In questo clima incandescente Dostoevskij scrive il suo ultimo romanzo, I fratelli Karamazov.
Perché il suo paese non ha pace? Quali sono i tarli che lo corrodono?
Uno fra tutti: la crisi della famiglia. La grande idea che guida il romanzo è, infatti, questa: la società russa è malata e sta precipitando verso la dissoluzione perché manca il tessuto connettivo primario, la famiglia.
Ne sono un esempio i Karamazov. Un padre lascivo, debosciato, due mogli umiliate, bistrattate, tre figli abbandonati a se stessi, cresciuti senza disciplina, senza tenerezza. Da lì, dal non amore, dall’assenza, nascono i conflitti, le rivalità, le ribellioni. Nel microcosmo turbolento dei Karamazov si riflette il macrocosmo della Russia calpestata, devastata, esasperata. E nell’atmosfera dissoluta di una famiglia “casuale” (è una definizione di Dostoevskij) matura l’idea di uccidere il padre…
La regia di Lorenzo Loris fa vivere in scena l’ultima parte del romanzo: il parricidio è stato compiuto, Fëdor Karamazov è stato ucciso e l’imputato principale è il figlio maggiore Dmitrij. Partendo da qui, lo spettacolo, oltre a raccontare un drammatico errore giudiziario, porta in primo piano le teorie immorali di Ivan, il “cattivo maestro”, concentrandosi sulla responsabilità e sul potere nell’uso delle parole.
Uno spettacolo avvincente, ricco di intrighi, sospensioni e ambiguità, interpretato da un cast di altissimo livello, guidato da un carismatico Mario Sala.
Il delitto Karamazov è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.
Il delitto Karamazov
di Fëdor Dostoevskij
drammaturgia Fausto Malcovati
con Mario Sala, Lucio Nardi, Antonio Gargiulo, Matteo Vitanza, Giuseppe Gambazza
regia Lorenzo Loris
costumi Nicoletta Ceccolini
musiche realizzate dagli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado del corso di composizione (IRMus)
scene Stefano Sgarella e Lorenzo Loris
luci e video Saba Kasmaei realizzati da Simone Arrighi e Claudio Clemenza
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Out Off