Dietro le violenze contemporanee ci sono sentimenti negati e subiti: «La vergogna cosciente e riconosciuta – spiega Riccardo Romano fondatore di Pubblic/azione – può portare a una fase di riparazione»
SIRACUSA – Aiace di Sofocle e Fedra di Euripide sono miti illuminanti che hanno stimolato alla pensabilità sulla violenza, sui bollettini di guerra alla ribalta della cronaca quotidiana, sui conflitti interiori e sul femminicidio.
In occasione delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa l’Associazione Pubblic/azione ha coinvolto il pubblico nella visione delle tragedie e in un convegno su “L’amore vergognoso e la vergogna amorosa”. Partendo dai versi degli autori e dalle vicende mitologiche, lo sguardo dei partecipanti si è concentrato sulla natura e sulla risoluzione dei sentimenti che celano nel profondo dei conflitti del presente, sia quelli individuali che quelli sociali.
Il presidente Ernesto Romano, artista ed editore, ha introdotto i concetti del “doppio” e della “vergogna”: «Come ci indica il nostro fondatore, Riccardo Romano – ha affermato – quando un individuo non riconosce il “doppio di sé” può arrivare a commettere un suicidio, come Aiace e Fedra; quando il doppio è proiettato in un’altra persona, può arrivare a commettere un omicidio. Questo è il caso dei cosiddetti “femminicidi”. Ma cosa succede quando è un intero popolo a confrontarsi con un doppio di se stesso? Lo vediamo nelle guerre contemporanee: gli israeliani vogliono sterminare i palestinesi, che identificano come gli ebrei del passato, vittime di persecuzioni. In essi nasce la vergogna del proprio passato da cancellare. Ma a questo punto gli ebrei di Israele si identificano con i loro antichi carnefici – ha chiarito Romano – e da questa identificazione, che li priva di ogni vergogna, essi stanno compiendo un suicidio storico: stanno, cioè, facendo a pezzi la loro memoria, distruggendo il credito che essi avanzavano nei confronti della storia».
«I relatori hanno sviluppato i temi del convegno analizzando la psicologia individuale, la psicologia di gruppo e la psicologia sociale degli Stati – ha spiegato il fondatore dell’Associazione Pubblic/azione, lo psicoanalista Riccardo Romano – è emersa l’analisi, da punti di vista diversi, di tutti gli aspetti della vergogna rappresentati nelle due tragedie, riconoscendo come questa sia un sentimento da negare oppure da subire. I protagonisti Aiace e Fedra non riescono ad assumersi la responsabilità cosciente della propria vergogna. Responsabilità che sarebbe molto utile perché la vergogna cosciente e riconosciuta può portare ad una fase di riparazione».
Durante la tre giorni dedicata ai miti e all’attualità sono intervenuti lo psicoanalista Simone Bruschetta, lo psicoanalista Angelo Garigliano, lo psichiatra Sergio Paradiso, la psicoanalista Patrizia Montagner, la psicoanalista Alessandra Astorina, la psicoanalista Cinzia Carroccio, lo psicoanalista Nicola Nociforo, la psicologa e psicoterapeuta Angela Maria La Rosa, lo psichiatra e psicoanalista Luca Caldironi. Il poeta Salvatore Solarino ha chiuso i lavori con “Intermezzi” di poesie.
Le attività dell’Associazione Pubblic/azione continueranno con appuntamenti multidisciplinari volti a stimolare la pensabilità: «Nel prossimo incontro – anticipa il segretario scientifico, lo psichiatra Sergio Paradiso – si esamineranno le declinazioni del significante “scienza” o “scientificità” in una tavola rotonda organizzata per celebrare il centenario dalla nascita di Paul Feyerabend (1924-1994), autore del saggio “Contro il metodo”». La partecipazione agli eventi – consultabili su www.pubblicazione.net – è aperta a tutti.