Giugno è considerato in tutto il mondo il mese dell’orgoglio lgbti: il 28 giugno si ricorda infatti la rivolta di Stonewall, che nel 1969 diede vita al movimento lgbti. Perciò giugno è anche il mese in cui si apre ufficialmente la stagione dei Pride, le grandi manifestazioni a sostegno dei diritti delle persone lgbti, che in Italia prende il nome di Onda Pride.
Sono in tutto 48 le parate in programma quest’anno, finalmente senza le restrizioni dell’emergenza pandemica. Fatto salvo il primo Pride dell’Onda che si è tenuto il 9 aprile a Sanremo per celebrare i 50 anni dalla manifestazione del F.U.O.R.I.! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) contro il “Congresso internazionale di sessuologia” che stigmatizzava l’omosessualità come una malattia, le altre 47 manifestazioni si terranno nei fine settimana a venire, già a partire dal 4 giugno, giorno in cui sono in programma ben 6 Pride: Bergamo, Cremona, Cuneo, Monza, Pavia e Torre Annunziata. L’11 giugno si manifesterà a Bergamo, Dolo, Genova, Roma, Novara. Appuntamento il 18 giugno con i Pride di Lecco, Parma, Pesaro, Torino, Varese, Livorno. E ancora: il 25 giugno sfileranno i cortei di Albano Lazio, Aversa, Bologna, La Spezia, Favignana, Perugia, Ragusa, Teramo, mentre il 26 giugno ci sarà il pride ad Alcamo. Il calendario di luglio si apre il 2 con i Pride di Bari, Catania, Napoli, Milano, Sassari, e prosegue il 3 con il Padova Pride il 9 con i Pride di Brescia, Como, Viterbo e Palermo. Tappa successiva il 16 luglio ad Asti, Lecce, Siracusa, Verona. Poi il 23 luglio si manifesterà ad Alessandria, Messina e Salerno, mentre il 30 luglio si scenderà nelle strade di Mercogliano Irpinia, Reggio Calabria e Rimini. Chiuderà l’Onda Pride Aosta il 24 settembre.
“Dopo il buio del lockdown, l’Italia si mobilità con rinnovato vigore per la richiesta di diritti e piena uguaglianza”, dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “Ad oggi contiamo in Italia 48 Pride e altri stanno arrivando a formalizzarsi in questi giorni. Siamo quindi fiduciosi di tagliare il traguardo dei 50 pride: così vogliamo rispondere agli applausi che in Senato festeggiavano l’affossamento delle legge contro l’omolesbobitransfobia.
Questa è la reazione del Paese ai bulli che, nei luoghi del potere, si sono presi gioco di una battaglia che sta nel solco della nostra Costituzione. Quest’anno quei senatori e quelle senatrici hanno almeno 48 occasioni per incontrare ciò che hanno deriso: ci auguriamo siano sufficientemente curiosi e responsabili da onorare almeno uno di questi appuntamenti. Mai avuto così tanti Pride in Italia: questo è un segnale che non può passare inosservato. E questo è anche l’anno di due importanti ricorrenze: i 50 anni della manifestazione di Sanremo e i 40 anni del Cassero di Bologna, il più longevo circolo lgbti italiano, sede di Arcigay. L’Onda Pride quindi torna per essere lotta e celebrazione del nostro orgoglio: in questo senso, auguro a tutte le persone che affolleranno queste manifestazioni un mese del Pride bello ed entusiasmante”, conclude Piazzoni.