Non passa giorno che il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, non si impegni a ricordarci che lui è fascista, pur nella versione 2023 incarnata dal governo Meloni, che sembra non voglia utilizzare olio di ricino et similia. Ma il problema – rimembranza o meno del fascismo – si pone perché rispetto a certi approcci vengono poi proposte ed attuate politiche, che costano e possono creare danni al nostro regime economico e sociale.
Nella fattispecie, il nostro ministro insiste sul fatto che bisogna combattere la sostituzione etnica, pur nella nuova versione edulcorata di difesa dell’italianità, condizione che in molti continuano a chiedersi cosa sia (1)…..
Siccome il governo e i suoi ministri sono importanti e controllano anche l’informazione di Stato (Rai), ieri sera l’apertura del Tg1 alle 20 (il più importante e seguito telegiornale del nostro servizio di informazione pubblica) è stato ampiamente dedicato alla decrescita della natalità, mettendo in evidenza che facciamo meno figli di Germania e Francia… Paesi che in questo caso, a differenza di quello che avviene abitualmente (molto per le politiche di accoglienza dei migranti), vengono derisi e indicati come cattivi esempi. Una scelta editoriale che di fronte all’informazione della giornata di ieri, ha più le caratteristiche di propaganda che informazione. Ma, lo sappiamo, la Rai è “cosa loro”.
Nel mondo la popolazione è terribilmente in crescita e l’esplosione delle migrazioni ne sono testimonianza, chè le politiche demografiche Onu sono di difficile approccio nei Paesi più poveri.
I governi italiani, inclusi i precedenti e anche se in maniera meno “truculenta” rispetto all’attuale, hanno sempre cercato di far fare più figli agli italiani. Ma questi ultimi, dopo i famosi boom post seconda guerra mondiale, hanno sempre scelto di fare il contrario. I demografi autoritari e post-fascisti dicono che è colpa dello Stato che non li ha sufficientemente stimolati (economia e cultura). Mentre si sa molto poco sull’eventuale maturata decisione degli individui di esser felici con meno figli, per consapevolezza di quanto accade nel mondo nonché migliore attenzione alla propria vita sessuale ed economica.
Il governo dovrebbe ringraziare gli italiani per la loro maturità ed usare le proprie energie economiche e culturali per aiutare e diffondere altrettanta consapevolezza di decrescita in quella parte del mondo dove si fanno invece più figli. Anche perché l’esplosione demografica in corso, che va di pari passo con la destabilizzazione dovuta all’aumento delle temperature terrestri, provoca più migrazioni violente, guerre e povertà.
E’ realtà, purtroppo, che sia in corso un grande divario tra politica istituzionale, nonché governi, e italiani. Ognuno va per conto proprio. Oggi, mentre gli italiani continuano a cercare la propria felicità guardando il mondo, politica e governi si dedicano alla riedizione di politiche sovraniste già rifiutate dalla storia e decidono di non dare il proprio contributo culturale ed economico alla salvezza del Pianeta.
1 . a parte le “macchiette” che si riferiscono al trentennio del secolo scorso in cui eravamo sotto la dittatura di Mussolini.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc