Il documentario, che racconta la trasformazione del penitenziario di Santo Stefano a Ventotene in luogo di redenzione e speranza, andrà in onda il 9 luglio alle 23.00 su RAI TRE…
Il Direttore Duilio Giammaria: importante stimolare la riflessione sui diritti umani e sulla pena detentiva, un tema sempre attuale come dimostra la proposta di legge del Ministro Cartabia.
Un racconto storico sul penitenziario di S. Stefano sull’isola di Ventotene, dalla sua costruzione nel 1793 alla chiusura definitiva nel 1965: in “L’isola ritrovata”, presentato da RAI DOCUMENTARI, l’autore Salvatore Braca ne ricostruisce le vicissitudini, affrontando l’attualissimo tema della pena, dell’ergastolo e delle condizioni di vita nelle carceri. Dopo aver rievocato le storie di reclusione di padri della patria come Luigi Settembrini e Sandro Pertini, il documentario racconta la trasformazione del penitenziario in un luogo di redenzione, grazie all’arrivo, negli anni Cinquanta, dell’illuminato Direttore Eugenio Perucatti. Adottando un modello di carcere innovativo basato sul lavoro come recupero del detenuto, Perucatti ha voluto infatti restituire significato alla dignità umana e speranza a chi aveva sbagliato, precorrendo i tempi della legge Gozzini. Con i cambiamenti politici avvenuti negli anni Sessanta, Santo Stefano verrà poi riportato a carcere di massima sicurezza, fino alla sua chiusura nel 1965, che ha dato inizio al lento e inesorabile sfacelo della struttura architettonica.
“Oggi, a distanza di oltre 50 anni, un progetto di recupero e valorizzazione dell’ex carcere borbonico riaccende i riflettori su Santo Stefano” dichiara Duilio Giammaria, Direttore di RAI Documentari. “Inizia una grande sfida: riqualificare il monumento e fare di Santo Stefano un centro di formazione e di educazione civica rivolto ai giovani di tutta Europa, un luogo che stimoli la riflessione sui diritti umani e sulla pena detentiva”.
“L’isola ritrovata” andrà in onda il 9 luglio su Rai Tre alle 23.00.