Ci sono abitudini, legate all’ipocrisia, che tardano a modificarsi nonostante siano legate ad un’economia e politica che non solo fanno parte del passato ma che già allora mostravano la loro carica deleteria. Parliamo di SALDI. Ma come, un’associazione di consumatori che se la prende coi SALDI, punto di rifermento dell’utilità per consumatori, commercianti e produttori? Il fatto è che i SALDI non sono più da tempo questo punto di riferimento. Hanno continuato solo per far piacere (potere) alle associazioni dei commercianti e alle istituzioni che facevano finta di essere utili: volendo farci credere che nei prossimi giorni (l’avvio varia da regione a regione) avremo occasioni imperdibili. Per i desideri e bisogni, queste occasioni ci sono sempre, 24 ore su 24 online e nei vari negozi quando sono e possono stare aperti. Negli ultimi due mesi, poi, ci sono stati appuntamenti dei più vari, legati ai colori (sì proprio come le zone dei dpcm) e ai giorni della settimana nonché alle ricorrenze individuali e collettive. Ogni volta ci è stato fatto credere che se non coglievamo l’occasione non ne avremmo avuta mai un’altra…. Ma il giorno dopo c’era sempre una nuova occasione. E ci si è messo anche Governo e Parlamento con lotteria degli scontrini e cashback per chi spende di più. Tutte cose note e che ci ricordano che, nella società dei consumi e degli sprechi più o meno involontari, la buona occasione non la fa il commerciante o il produttore o la buona istituzione che ci fa concessioni, ma il consumatore: scegliere rispetto ai propri bisogni, possibilità e desideri. Sempre, ovunque. Unico limite: se stesso. Ovviamente non pretendiamo che produttori e commercianti smettano di esser tali e non promuovano più se stessi. Auspichiamo, però, che le istituzioni, che sono nostre a tutti gli effetti, non usino più i nostri soldi per farci credere che il mondo è diverso. Vincenzo Donvito, presidente Aduc