Oltre ad un gruppo di 6 zifi, i partecipanti a bordo della Mahayana hanno potuto osservare tartarughe marine, gruppi numerosi di stenelle e una verdesca, squalo abbastanza diffuso in Mediterraneo ma purtroppo minacciato dalla pesca accidentale. Nelle scorse crociere non sono mancati avvistamenti di cetacei quali balenottera comune, capodoglio, tursiope, stenelle, oltre a pesce spada, pesce luna, a conferma della straordinaria biodiversità del Tirreno settentrionale e in particolare delle acque del Santuario dei cetacei “Pelagos”.
Gli zifi sono dei campioni delle immersioni: sono i mammiferi che si immergono più in profondità nel nostro pianeta. Nel 2010 è stata registrata un’immersione di Zifio a 2992 metri, della durata di quasi due ore e mezza.
Lo Zifio è il secondo grande Odontoceto (cetaceo con i denti, come il delfino) mediterraneo: misura 6-7 metri di lunghezza e pesa 3 tonnellate. Data la scarsità degli avvistamenti lo Zifio è classificato come “Data Deficient” (DD carente di dati) nella Lista Rossa IUCN 2012 per la subpopolazione mediterranea.
Questi avvistamenti confermano l’esigenza di proteggere in modo concreto le acque del Santuario Pelagos nelle acque dell’Alto Tirreno, difendendolo dalla navigazione senza regole, dall’inquinamento da plastica e da quello acustico che danneggia in particolare modo i cetacei, animali che fondano la loro vita sociale sulla comunicazione sonora.
Tra le numerose attività della Campagna GenerAzioneMare il WWF quest’anno ha anche inaugurato le prime attività di ricerca e esplorazione delle Vele del Panda nelle acque del Santuario che hanno tra gli obiettivi anche il rafforzamento della consapevolezza della comunità costiera rispetto all’enorme valore di Pelagos.