
Torino – “Il percorso di questa mostra intende raccontare l’avventura umana e artistica di Paul Gauguin, uno dei grandi protagonisti dell’arte moderna, un artista che ha cambiato il volto dell’arte ispirando artisti come Munch, Matisse, Picasso e gli espressionisti tedeschi, da Nolde a Heckel”. Con queste parole il curatore Vincenzo Sanfo ha presentato questa mattina, in anteprima alla stampa, la mostra Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure. L’esposizione dedicata all’artista francese, che aprirà al pubblico sabato 1° marzo al Mastio della Cittadella – Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, è prodotta da Navigare srl con il patrocinio della Regione Piemonte e di Città di Torino.
La mostra, che si compone di oltre 160 opere, tutte provenienti da collezioni private italiane, francesi e belghe, e da alcune collezioni museali francesi e italiane, presenta oltre 100 tra xilografie, disegni e litografie realizzate da Gauguin, insieme a due opere a lui attribuite: l’olio su tela Femme de Tahiti (1891) e l’acquerello Paysage Tahitien. A rappresentare il nucleo centrale dell’esposizione sono le 23 preziose xilografie del Diario di Noa Noa (1893-94), scritto dall’artista durante il suo primo soggiorno nella Polinesia francese e arricchito da sue illustrazioni realizzate con l’antica tecnica dell’incisione su legno, stampate da Daniel de Monfreid.
Alla lontana Polinesia, guardata con curiosità e sospetto dai contemporanei francesi per la sua cultura ‘primitiva’, ma luogo d’elezione per l’ irrequieto outsider Gauguin che vi si trasferì negli ultimi 10 anni della sua vita, nell’ultimo decennio dell’800, fanno riferimento anche le 16 litografie a colori della serie Ancien Culte Mahorie (1892), due sculture del 1893, una in terracotta e l’altra in bronzo, e la pregiata Maschera di donna tahitiana “Tehura”, in bronzo patinato, proveniente dal Musée Despiau-Wlérick in Francia, oltre al carnet di 38 disegni, con bozzetti raffiguranti studi su ritratti, dettagli del corpo umano e del mondo animale.
Importanti anche le stampe litografiche in facsimile contenute nell’ultimo libro scritto da Gauguin, Avant et Après, terminato due mesi prima di morire (1903) e pubblicato postumo, una sorta di manifesto-diario con appunti e considerazioni sull’arte, sui rapporti di amicizia, e su altri argomenti cari all’artista. Se la cultura e il quotidiano vissuto a Tahiti ebbero su di lui una grande influenza, non meno importanti furono i suoi rapporti con il mondo occidentale, con la Francia, e con i suoi colleghi e amici artisti.
La mostra ospita, quindi, anche 45 opere – disegni, incisioni e dipinti – realizzate da 13 nomi illustri dell’arte francese dell‘800, dall’ amico-nemico Vincent van Gogh, del quale sono presenti 12 litografie a colori, a Jean-François Millet, con la splendida acquaforte L’Angelus, ad Adolphe Beaufrère, presente con 4 acqueforti, e Louis Anquetin. Non possono mancare, poi, anche artisti del Gruppo Nabis di Pont-Aven, in Bretagna, altro luogo determinante per la vita di Gauguin: Maurice Denis, autore in questa mostra di litografie a tema religioso; Émile Bernard, qui con la serie di 6 litografie acquerellate Bretonnières in esposizione insieme ad un suo olio su cartone, e Paul Sérusier, in questa mostra autore dell’olio su tela L’adieu à Gauguin, in prestito dal Museo francese di Quimper.
Ad arricchire ulteriormente la già preziosa galleria di opere, il percorso espositivo presenta anche numerose fotografie d’epoca, libri, documenti e manufatti per rendere l’esperienza del visitatore, nell’avventuroso e del tutto personale mondo di Gauguin, un viaggio quanto più ricco e suggestivo possibile.
Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure è prodotta da Navigare srl e nasce da una iniziativa di Ministero della Difesa – Difesa Servizi S.p.A. Partner: Art Book Web; Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, in collaborazione con MAGA – Gallarate (VA); Musée Des Beaux-Arts de Quimper; Musée Despiau-Wlérick. Curatela di Vincenzo Sanfo. Comitato scientifico: Gilles Chazal, Presidente onorario del Musée du Petit Palais di Parigi e Giovanni Iovane, storico dell’arte ed ex Direttore dell’Accademia di Brera. La mostra aprirà al pubblico dal 1° marzo fino al 29 giugno 2025 con i seguenti orari: martedì – venerdì: ore 9:30 – 18:30. Sabato, domenica e festivi ore 9:30 – 19:30. Lunedì chiuso. Biglietteria in sede e su ticketone.it