L’estate è una stagione ingrata e odiosa per chi abita il carcere, perché proprio in questo periodo nelle persone detenute aumenta la consapevolezza di sentirsi abbandonate e senza prospettive. Non è un caso, purtroppo, che proprio d’estate aumenti il tasso di suicidi. È quindi sempre più necessario riflettere e andare in profondità nei fenomeni intorno alla vita in carcere.
Lo fa LiberAzioni – festival delle arti dentro e fuori, che quest’anno giunge alla quarta edizione biennale e approfondisce la relazione fra carcere e società. Il lavoro si svolge grazie alla condivisione delle azioni con l’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, attraverso il più ampio percorso Per un dialogo con il carcere che dà il sottotitolo al festival.
LiberAzioni, promosso dall’AMNC – Associazione Museo Nazionale del Cinema, che nel 2023 compie 70 anni, è in programma dal 9 al 15 ottobre in diversi luoghi e fa dialogare cinema, teatro, letteratura e ricerca. Al centro ci sono le donne, dentro e fuori dal carcere, ancora oggi colpevolizzate quando sono vittime e spesso dimenticate nella loro sofferenza.
«Paragoniamo volontariamente femminicidi e suicidi perché in entrambi gli specifici casi le cause vanno ricercate al di fuori della responsabilità delle vittime – dice Valentina Noya, direttrice di LiberAzioni e vicepresidente di AMNC – così come le ragioni del pubblico oblio cui queste donne rimangono doppiamente condannate, siano esse formalmente detenute o libere. Quest’anno LiberAzioni si impegna anche per loro, per evitare il depistaggio mediatico di un tema nodale come la violazione dei diritti delle donne nel nostro Paese».
L’edizione 2023, del resto, avrà una forte connotazione femminile grazie alla presenza di alcune ospiti come Annalisa Cuzzocrea, Monica Cristina Gallo, Tizza Covi, Vera Gemma e Kasia Smutniak, che a diverso titolo porteranno la propria opinione nel dibattito attuale sul carcere nel nostro paese. «Ad accomunare le donne – aggiunge Valentina Noya – c’è però un’altra categoria sociale inascoltata, sofferente, abbandonata e senza prospettive: i giovani. Sulla loro pelle si giocano le sorti dell’architettura della giustizia minorile attraverso nuovi percorsi di criminalizzazione e stigmatizzazione, ma anche dell’intero Paese e del suo futuro».
Il carcere «quattordici anni dopo» con Kasia Smutniak
L’esperienza di attori, registi e autori è utile anche se rivista a distanza di tempo, per capire se la situazione delle carceri, negli anni, sia o meno migliorata. Ospite d’eccezione del festival sarà l’attrice Kasia Smutniak, che quattordici anni fa ha girato Tutta colpa di Giuda, per la regia di Davide Ferrario, all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino coinvolgendo il personale e i detenuti di un’intera sezione dell’istituto. La pellicola è in programma al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino), in Sala 2, mercoledì 11 ottobre alle 20.45.
«Girammo Tutta colpa di Giuda nel carcere delle Vallette con la collaborazione fattiva e concreta di detenuti, personale e direzione. Un’esperienza – spiega Davide Ferrario, regista e presidente onorario di AMNC – che per me arrivava alla fine di una decina d’anni di lavoro come volontario: un lungo pezzo di vita che ha corrisposto con l’ultima stagione in cui le carceri italiane, grazie al sostegno della politica e alla capacità di chi amministrava, hanno tentato di rompere, spesso riuscendoci, le barriere che le separavano dal resto del corpo sociale. Oggi, purtroppo, il Lorusso e Cutugno è uno degli istituti più problematici d’Italia e in generale la situazione dei penitenziari italiani è disastrosa. Tutta colpa di Giuda, nella sua imprevedibile forma di “commedia con musica”, resta una testimonianza di cosa è davvero la vita quotidiana in un carcere. E anche di cosa potrebbe diventare dentro un’altra cultura sociale della pena».
«Siamo in un momento storico in cui si tende a ridurre il carcere alla sua dimensione punitiva – aggiunge Annalisa Cuzzocrea, vicedirettrice de La Stampa e presidente della Giuria del Primo Premio –. Si pretende di inviare nelle carceri ordinarie anche minori di 18 anni, si riduce il lavoro sul reinserimento sociale e si aumentano le pene come spauracchi propagandistici. Si è mancata l’occasione, che era a un passo, di far uscire dalle sezioni nido delle carceri e dagli ICAM i bambini che lì vivono con le loro madri, condannati a una pena che non dovrebbe essere la loro, per inserirli in adeguate comunità protette che permettano un recupero pieno delle madri e di loro stessi. Per contrastare questo tempo dalla faccia feroce che genera solo nuova ferocia, credo sia quanto mai necessario occuparsi del carcere. Pensare al carcere, lavorare in carcere con chi lo abita».
Al carcere Lorusso e Cutugno due Leoni d’Oro: Vera Gemma e Tizza Covi
Fra gli appuntamenti in programma, il festival ha organizzato un evento alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno rivolto ai detenuti. Venerdì 13 ottobre, alle 14.00, sarà proiettato Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria 2022, 115’), alla presenza di Tizza Covi e di Vera Gemma.
L’opera segue da vicino l’attrice, che vive all’ombra di un padre famoso, Giuliano Gemma, ed è stanca delle proprie relazioni superficiali. Sul crinale tra realtà e finzione si sviluppa così una storia di grande umanità che insegna la sospensione del giudizio. Pluripremiato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Workshop di cinema gratuito
Tizza Covi, sabato 14 ottobre, dalle 10.00 alle 13.00, al Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13, Torino), condurrà un workshop sull’approccio cinematografico Covi-Frimmel, accompagnata dalla presenza della protagonista del suo ultimo film, Vera Gemma.
L’iscrizione è obbligatoria ed è necessario prenotarsi a liberazioni.torino@gmail.com
Il concorso cinematografico
Nelle giornate di venerdì 13 ottobre e di domenica 15 ottobre, sempre alle 20.45 al Centro Studi Sereno Regis, saranno proiettati in due slot i 15 cortometraggi in concorso quest’anno.
Le opere si contenderanno tre premi in denaro: 2.500 € per il Primo Premio LiberAzioni dedicato al regista Corrado Iannelli, assegnato da una giuria mista presieduta dalla giornalista Annalisa Cuzzocrea e composta dall’avvocato di Antigone e Strali Benedetta Perego, dall’esercente Ambra Troiano e dai detenuti bibliotecari della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno coordinati da Marco Monfredini. Altri 2.000 € andranno al Premio Marina Panarese per autrici e autori di origine straniera, assegnato da una giuria composta da Ikram Mohamed Osman, Sara Sanna, Luisa Zhou, Emanuele Bobbio e Hassan Khorzom. Infine 1.000 € saranno assegnati al vincitore del Premio LiberAzioni Cinema Giovani con il sostegno di Nova Coop, da una giuria composta da Costanza Agnella, Roberta Baciu, Isadora Mazon, Matilde Pacioni, Francesca Sapey, Alberto Grometto e Giosuè Tedeschi, coordinati da Carlo Griseri e Alessandro Amato di Agenda del Cinema Torino.
Tra i film in gara ci sono cinque anteprime assolute: Boza or Die di Alessio Genovese, I cinque punti di Andrea Deaglio (con gli studenti del Cpia di Torino), La madonna della tenerezza di Giovanni Pagotto, Near Light di Niccolò V. Salvato e Polvere di Paolo Carboni. Le altre pellicole sono otto anteprime regionali: I giorni delle arance di Matteo de Liberato, Sensei Ni Rei di Joshua Iannello, Viva di Marianna Turturo e Alessandra Ardito, Art 27 di Ginevra Barboni, Where the Leaves Fall di Xin Alessandro Zheng, Il posto del padre di Francesco D’Ascenzo, Erbacce di Giulio Maroncelli e Gladiators di Maryam Rahimi. Chiudono il programma le due anteprime torinesi: Tana libera tutti di Valerio Filardo e We Stand Together di Jean Hilaire Juru.
Cinema, libri e teatro
In attesa di arrivare agli appuntamenti centrali della manifestazione, LiberAzioni propone una anteprima al Cinema Greenwich (via Po 30, Torino) nell’ambito di Job Film Days, si tratta di Gorgona, documentario vincitore del Festival dei Popoli in programma il 4 ottobre alle 21.00.
Il festival inaugura lunedì 9 ottobre alle 21.15 al CineTeatro Baretti (via Baretti 4, Torino) con una serata dedicata al Sudan: sarà proiettato il film You Will Die at Twenty di Amjad Abu Alala (Sudan 2019, 103′), alla presenza di Yagoub Kibeida, executive director di Mosaico e vicepresidente di ECRE – European Council on Refugees and Exiles. La proiezione del film, che ha ottenuto a Venezia il Leone del Futuro opera prima, sarà l’occasione per parlare della drammatica situazione che sta vivendo la popolazione civile in Sudan, dopo l’importante processo non violento compiuto dalla cittadinanza che avrebbe dovuto portare la democrazia nel paese. L’opera ha rappresentato per la prima volta il Sudan agli Oscar nel 2021.
Dopo la proiezione di Tutta colpa di Giuda dell’11 ottobre, LiberAzioni prosegue con la presentazione dell’ultimo numero monografico della rivista di Antigone, attesa giovedì 12 ottobre alle 16.00, al Campus Einaudi (lungo Dora Siena 100, Torino). Dopo i recenti suicidi in carcere, la rivista ha dedicato una ricerca al mondo, spesso dimenticato, del carcere femminile. Saranno presenti le due curatrici Susanna Marietti e Costanza Agnella insieme a Marina Iadanza di FreedHome. Modera Claudio Sarzotti dell’Università degli Studi di Torino e di Antigone.
Alle 20.45, il Centro Studi Sereno Regis accoglierà la presentazione di due libri: Né oblio, né perdono. Diario di un prigioniero politico in Argentina di Daniel Esteban Pittuelli (Ega Editore, 2003) e di Volevo solo essere voluto bene di Roberto K. a cura di Giovanni Iozzi e Deborah Gambetta, con le illustrazioni di Andrea Bozzo (Primamedia Editore, 2023). Nel corso della serata sarà proiettato Ezequiel Baraja di Juan Fernández Gebauer (Argentina, 2021, 7′) in concorso al Give Peace a Screen Short Film Festival dal 19 al 22 ottobre. A moderare l’evento sarà lo scrittore Alessio Romano, che per LiberAzioni ha condotto un laboratorio in Alta Sicurezza dal quale emergeranno nel corso della serata stralci di racconti letti da Patrizia Spadaro.
Venerdì 13 ottobre, alle 17.00, l’Aula Magna del Campus Einaudi ospiterà l’inaugurazione di Evisioni 2023, con la proiezione del film L’incorreggibile di Manuel Coser (Italia, 2021, 72′). Evisioni proseguirà attraverso quattro altri appuntamenti: il 19 ottobre andrà in scena Un estremo atto di amore della Compagnia BeltramoGenovese, il 9 novembre la proiezione di Cattività di Bruno Oliviero, mentre il 16 novembre sarà inaugurata la mostra VeroSimile. Ipotesi di ritratto. Chiude il programma il 24 novembre il film Ariaferma di Leonardo Di Costanzo.
Sabato 14 ottobre sarà il momento del grande spettacolo dal vivo: alle 20.45, il Teatro Don Orione (piazza Montale 18, Torino) nel quartiere Le Vallette ospiterà Scusate l’attesa, opera messa in scena con gli attori della Casa di Reclusione di Saluzzo. La regia è di Grazia Isoardi e Marco Mucaria. Grazia Isoardi, lo scorso 2 giugno, ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.
LiberAzioni Festival è un progetto a cura dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema realizzato con il sostegno dell’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, poi di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Otto per Mille Battista, ITAS Solidale, NovaCoop e Cooperativa Arcobaleno. Il festival si svolge in collaborazione con: Direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, Antigone Piemonte, Agenda del Cinema Torino, Mercuzio and Friends, Centro Studi Sereno Regis, ArTeMuDa, FreedHome, Cooperativa Extraliberi, Mosaico Refugees, Voci Erranti, i donatori della campagna di crowdfunding Tessiamo LiberAzioni, le amiche e gli amici di Marina Panarese.