CATANIA – Un ultimo weekend da non lasciarsi scappare; per correre dal vulcano al mare, navigare sul waterfront o scoprire terrazze inattese, collezioni private, terme romane, chiese dimenticate.
La settimana scorsa è stata una sorpresa dell’ultimo minuto, e anche questo fine settimana non si potrà non partire dalla collezione sconosciuta della Fondazione Kalos: migliaia di pezzi tra orologi a pendolo, strumenti musicali di fine Ottocento e bicchierini da rosolio. Siamo nel centro di Catania – qui apriranno per l’ultima volta sabato le Terme romane dell’Indirizzo – dove è da scoprire anche la collezione novecentesca di Carmelo Mendola salvata e conservata dalla figlia Ileana; il calzaturificio EGA con la sua terrazza Agata sulla città; e sabato, la visita teatralizzata per raccontare due secoli di storia, al Bastione degli Infetti. In periferia, ecco ritornare domenica la urban winery resiliente di Vignagrande, una vigna salvata dal cemento e non si sa ancora per quanto tempo resisterà. Salendo sull’Etna, a Trecastagni si scopre la “fattoria africana” di Santo Fragalà con la coppia di dromedari; i funghi giapponesi nella grotta lavica di Basilio Busà o le asinelle gentili di Montatagrande. A Pedara, il sentiero degli aromi dell’azienda agricola Due Palmenti, a San Giovanni La Punta, il Parco delle meraviglie. Tanti luoghi ed esperienze anche per l’ultimo weekend di Acireale, dove sono aperte chiese, pinacoteche e piccoli musei. Un focus a parte per il Raciti Palace, palazzo storico dei primi del ‘900 incastonato tra l’Etna e il mare: si visitano le stanze di rappresentanza e si può partecipare ad una lezione di yoga giapponese con il maestro Sebastiano Longo.
La Fondazione Kalos apre al pubblico per la prima volta una raccolta privata di elegante antiquariato: strumenti musicali, giocattoli, orologi a parete e perfino servizi da rosolio. Bisogna raggiungere il Polo Tattile per muoversi “al buio” tra monumenti riprodotti in 3D e un “bar” sensoriale; e va visitata il Museo multimediale dedicato a Vincenzo Bellini. Apre il santuario di Santa Maria dell’Aiuto con la statua della Madonna di Loreto che, leggenda vuole, sia stata impastata con l’argilla e la polvere spazzata dai fedeli; Palazzo degli Elefanti, la sede istituzionale del Comune che non disdegna arredi d’epoca, consolle, tele, argenteria straordinaria; Palazzo Asmundo di Gisira, trasformato in resort, ma è ancora visibile lo splendido “barocco nero” della sua struttura; e la delicata Cappella Bonajuto di tarda età bizantina.
Tanti luoghi anche ad Acireale e dintorni, dove domenica si accede al Raciti Palace, palazzo storico dei primi del Novecento che aprirà le sale di rappresentanza affrescate; e dove saranno ospitate delle lezioni di yoga giapponese tenute da Sebastiano Longo di Scandura Fitness: sulla terrazza panoramica, da un lato l’Etna e dall’altro, il mare.
Ma Acireale è tutta un gioiello nascosto: a partire dalla chiesa del monastero di San Raffaele, si ascolterà il violino di Sebastiano Battiato; poi, il Museo del carnevale con tutte le sue maschere e faccione che poi sfileranno in corteo; l’elegante palazzo Fiorini. (solo domenica). Tra le chiese, si aggiunge Santa Maria dell’Itria (solo sabato) dove c’è un dipinto di Pietro Paolo Vasta che si racconta sia stato realizzato in una sola notte. Ritornano la barocca San Francesco di Paola, costruita grazie al lavoro forzato dei carcerati; la biblioteca Zelantea con i suoi 250 mila volumi, incunaboli, manoscritti, edizioni rare; la chiesa di S. Benedetto con le rifiniture in oro sulle pareti e sul soffitto.
Da non dimenticare il progetto satellite Terre dei Tesori che apre cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Info, curiosità, schede e coupon sul sito www.leviedeitesori.com.