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		<title>Livolsi: Oltre la crisi Stellantis, intera industria italiana in grave sofferenza</title>
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		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 18 Dec 2024 08:36:06 +0000</pubDate>
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		<category><![CDATA[Ubaldo Livolsi]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>&#8220;La crisi di Stellantis non è solo la crisi di un colosso dell&#8217;automotive, è il simbolo di un sistema industriale italiano che si sta indebolendo sotto il peso di dinamiche globali, scelte politiche miopi e <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/politica/livolsi-oltre-la-crisi-stellantis-intera-industria-italiana-in-grave-sofferenza/" title="Livolsi: Oltre la crisi Stellantis, intera industria italiana in grave sofferenza">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><em><strong>&#8220;La crisi di Stellantis non è solo la crisi di un colosso dell&#8217;automotive, è il simbolo di un sistema industriale italiano che si sta indebolendo sotto il peso di dinamiche globali, scelte politiche miopi e transizioni mal pianificate. Il crollo di un settore che per decenni è stato la spina dorsale dell&#8217;economia italiana impone una riflessione profonda&#8221;. E&#8217; la riflessione di Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi &amp; Partners.</strong></em></p>
<p>&#8220;<strong>Le dimissioni di Carlos Tavares-</strong> spiega- segnano un punto di svolta nella crisi Stellantis. La fusione tra Fca e Peugeot, celebrata come una svolta epocale, si è rivelata un matrimonio più finanziario che industriale. La produzione si è spostata verso Paesi con costi più bassi, mentre gli stabilimenti italiani sono rimasti a corto di investimenti e nuovi modelli. I numeri sono impietosi: 42.500 <strong>dipendenti in Italia, in calo del 25%</strong> rispetto al 2021, e un&#8217;età media che supera i 57 anni. La <strong>cassa integrazione</strong> è ormai la norma in tutti gli stabilimenti, e il costo per lo Stato supera i 700 milioni di euro solo negli ultimi tre anni. Di piani industriali lungimiranti, però, non c&#8217;è stata traccia. La geopolitica detta in modo sempre più cogente le regole dell&#8217;economia globale, non è più il mercato a decidere liberamente.</p>
<p>L&#8217;Ue ha scelto di imporre standard che, sebbene motivati dall&#8217;urgenza climatica, hanno ignorato le logiche del mercato e delle competenze produttive locali. La decisione di abbandonare i motori endotermici entro il 2035 è emblematica di questa deriva. Non si tratta di un semplice cambiamento tecnologico, ma di un&#8217;imposizione che ha travolto un sistema produttivo costruito su decenni di innovazioni nel motore a combustione. Questa imposizione ha offerto ai giganti cinesi un vantaggio competitivo clamoroso, mentre l&#8217;Europa si è trovata a rincorrere. E in Italia, questa rincorsa si è trasformata in una caduta: la filiera dell&#8217;automotive, che conta oltre 2.000 aziende e genera un fatturato di 60 miliardi, è oggi un settore in affanno&#8221;.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&#8220;<strong>Non è solo l&#8217;automotive a soffrire-</strong> sottolinea poi Livolsi- La manifattura italiana, uno dei fiori all&#8217;occhiello della nazione, che ha sostenuto il Paese nei momenti di crisi, mostra segni di cedimento sempre più evidenti. Il suo contributo al PIL continua a scendere, dal 19,9% del 2019 all&#8217;attuale 18,1%. Numeri che raccontano un declino lento ma inesorabile, reso ancora più evidente dalla mancanza di politiche industriali coerenti. Intanto, i grandi gruppi industriali sembrano più interessati a delocalizzare che a innovare sul territorio nazionale, e il governo fatica a trovare un equilibrio tra sostegno pubblico e incentivi al rischio privato&#8221;.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&#8220;Nella Legge di Bilancio in via di approvazione, risultano certamente positivi gli sconti sull&#8217;Ires, finanziati attraverso un <strong>nuovo contributo a carico di banche e assicurazioni,</strong> destinati alle imprese che reinvestono la maggior parte degli utili nell&#8217;attività e promuovono la creazione di nuova occupazione stabile. Allo stesso modo, sono apprezzabili le risorse stanziate per gli incentivi destinati alla Zes (Zona economica speciale) al Sud, che potranno essere cumulati con quelli previsti dal programma Transizione 5.0, a loro volta rafforzati e semplificati. Tuttavia, serve una <strong>revisione radicale delle strategie</strong>, che metta maggiormente al centro l&#8217;innovazione, la formazione e la capacità di attrarre investimenti in settori strategici. Bisogna evitare le soluzioni tampone e iniziare a costruire un modello industriale capace di competere a livello globale e anticipare il futuro. La crisi di Stellantis è gravissima- conclude Livolsi- ma può essere l&#8217;occasione per ripensare il ruolo dell&#8217;industria italiana in un mondo che cambia a velocità rapidissima&#8221;.</p>
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		<title>BANCHE, Sant&#8217;Angelo condannata a risarcire due consumatori per gli investimenti in titoli &#8216;illiquidi&#8217;</title>
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		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 23 Sep 2024 10:20:17 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>La Banca Sant’Angelo è stata condannata a risarcire due consumatori che avevano investito in titoli cosiddetti “illiquidi”. E’ quanto stabilito lo scorso 8 luglio dalla quinta sezione del Tribunale di Palermo, che ha imposto all&#8217;Istituto <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/banche-santangelo-condannata-a-risarcire-due-consumatori-per-gli-investimenti-in-titoli-illiquidi/" title="BANCHE, Sant&#8217;Angelo condannata a risarcire due consumatori per gli investimenti in titoli &#8216;illiquidi&#8217;">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><strong><em>La Banca Sant’Angelo è stata condannata a risarcire due consumatori che avevano investito in titoli cosiddetti “illiquidi”. E’ quanto stabilito lo scorso 8 luglio dalla quinta sezione del Tribunale di Palermo, che ha imposto all&#8217;Istituto bancario agrigentino, la restituzione  a due coniugi assistiti dai legali di Adiconsum Palermo Trapani,  di tutte le somme perse oltre gli interessi legali nel frattempo maturati, come conseguenza di un investimento in azioni illiquide (cioè non rivendibili a piacimento dell’investitore come accade invece per i titoli quotati in borsa).</em></strong> L’investimento era stato fortemente consigliato dall’Istituto bancario a partire dal  2013 a risparmiatori che, in sede di consulenza, non stati correttamente informati dell’elevata rischiosità delle azioni illiquide. Questi titoli infatti possono comportare la perdita dell’intero capitale investito anche in ragione delle non indifferenti difficoltà al loro smobilizzo. “Dopo aver fatto ricorso con esito positivo all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (A.C.F) – spiega Antonio Rocco responsabile Adiconsum Palermo Trapani –, abbiamo rivolto le istanze degli investitori al Tribunale di Palermo, per ottenere la restituzione di quanto investito e perduto, alla luce del comportamento tenuto dalla Banca che si è resa peraltro inadempiente della decisione emessa dall’A.C.F.”.</p>
<p>Una lunga battaglia che ha avuto inizio nel 2018 e che ha portato all’ accertamento delle scorrettezze compiute dalla banca nel vendere titoli ad elevata volatilità a clienti, le cui  conoscenze e propensione al rischio non erano minimamente equiparabili a quelle tipiche dell’investitore esperto. Per contattare l’Associazione consumatori che fa parte del mondo Cisl, che offre assistenza e consulenza sulla possibilità di inviare la richiesta di rimborso al Fondo, è possibile scrivere una mail all’indirizzo: <a href="mailto:palermotrapani@adiconsum.it">palermotrapani@adiconsum.it</a>.</p>
<p><strong><em>La sede di Palermo si trova in via Sacra Famiglia n. 18 (tel. 091.307761 – 388.8822243), a Trapani in piazza Ciaccio Montalto n. 28 (tel.3891331582).</em></strong></p>
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		<title>Banche: da Garante privacy e ABI la prima “fotografia” sul responsabile della protezione dei dati personali in ambito bancario</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/banche-da-garante-privacy-e-abi-la-prima-fotografia-sul-responsabile-della-protezione-dei-dati-personali-in-ambito-bancario/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 20 Feb 2024 10:45:34 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Collocazione rispetto ai vertici aziendali, indipendenza nell’eseguire i propri compiti, autonomia e attribuzione di adeguate risorse umane e finanziarie del Responsabile della protezione dei dati personali (RPD). Sono questi alcuni dei temi affrontati da una ricerca <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/banche-da-garante-privacy-e-abi-la-prima-fotografia-sul-responsabile-della-protezione-dei-dati-personali-in-ambito-bancario/" title="Banche: da Garante privacy e ABI la prima “fotografia” sul responsabile della protezione dei dati personali in ambito bancario">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>Collocazione rispetto ai vertici aziendali, indipendenza nell’eseguire i propri compiti, autonomia e attribuzione di adeguate risorse umane e finanziarie del <a href="https://www.garanteprivacy.it/responsabile-della-protezione-dei-dati-rpd">Responsabile della protezione dei dati personali (RPD)</a>. Sono questi alcuni dei temi affrontati da una ricerca coordinata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).</em></h3>
<p>La ricerca offre una prima “fotografia” sul ruolo svolto nel settore bancario da questa innovativa figura introdotta in Italia dal Regolamento (UE) 2016/679.</p>
<p>L’attività è il primo risultato del progetto, messo in campo da Garante e ABI, di costituzione di una “Rete dei Responsabili della protezione dati nel settore bancario”, un gruppo di lavoro permanente, finalizzato al confronto e interscambio informativo tra l’Autorità e i RPD coinvolti nella gestione di trattamenti così complessi.</p>
<p><em>“Nella  prospettiva dell’intelligenza artificiale occorrono principi etici, trasparenza, responsabilità sociale per la sicurezza e la protezione dei dati</em> – afferma il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli – <em> Le banche italiane sono fortemente impegnate in continue innovazioni tecnologiche, investendo nella creazione e diffusione di una cultura della protezione dei dati. Il progetto che ci vede coinvolti è il primo esempio della costituzione di una ‘Rete’ dei Responsabili della protezione dei dati nel settore privato e ciò rappresenta per ABI un segnale di forte riconoscimento dell’impegno delle banche. La creazione delle Rete è quindi per tutto il mondo bancario occasione per affrontare e approfondire tematiche su cui è sempre più indispensabile ottenere indirizzi chiari, che possano facilitare la conformità alle norme”.</em></p>
<p><em>“Iniziative simili </em>– afferma il Presidente del Garante Privacy, Pasquale Stanzione &#8211; <em>sono estremamente importanti non soltanto perché rappresentano un’occasione di confronto sull’importanza di una tutela effettiva dei dati personali, ma anche perché consentono di comprendere l’importanza della protezione dei dati per lo sviluppo armonico della nostra società. Il Gdpr – continua Stanzione &#8211; nel tentativo di coniugare sviluppo economico, innovazione e dignità umana detta le condizioni per il lecito trattamento dei dati, a tutela della persona ma anche per la libera circolazione dei dati stessi, necessaria per promuovere economia e innovazione. Allo sviluppo crescente di sistemi sempre più avanzati di analisi ed elaborazione di dati personali nel settore bancario- conclude Stanzione &#8211; si deve quindi accompagna¬re il potenziamento del ruolo e dei compiti del RPD”.</em></p>
<p>Tornando all’azione condivisa, il Garante ha suggerito al gruppo di lavoro di avviare l’attività facendo una verifica dello stato di radicamento della funzione di RPD all’interno delle banche a distanza di cinque anni dalla sua istituzione. Mediante un questionario ad hoc, al quale hanno risposto 87 tra banche individuali e capogruppo di gruppi bancari, sono state proposte domande sulle modalità di designazione, sui requisiti necessari per svolgere i compiti previsti, sulle risorse assegnate, sul suo ruolo e sulla sua posizione nell’ambito dell’organizzazione societaria.</p>
<p>Dal questionario emerge, tra l’altro, che i RPD sono nominati con un atto di designazione, hanno un’esperienza principalmente di area giuridica, economica e tecnica e un’esperienza tra i 3 e gli 8 anni o più.</p>
<p>Particolarmente interessante la parte del questionario dedicata a osservazioni e suggerimenti, da cui emergono l’attenzione per i rischi collegati all’intelligenza artificiale e l’esigenza forte di un costante coordinamento tra le Autorità e le normative nazionali ed europee del settore finanziario.</p>
<p>Il Garante ha da sempre posto particolare attenzione alla funzione strategica del RPD, nel favorire l’osservanza della disciplina privacy all’interno delle organizzazioni, e sulla capacità di essere un vero e proprio valore aggiunto all’interno dell’organizzazione aziendale.</p>
<p>L’Autorità ha, infatti, dedicato agli RPD numerose iniziative informative, a partire dal progetto T4Data, promuovendo anche la creazione di “reti di RPD” per settori omogenei, di cui l’iniziativa in ambito bancario rappresenta un significativo esempio.</p>
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		<item>
		<title>Banche, Assoutenti: bene Intesa SanPaolo su Isybank, ma ora massima attenzione su extra-profitti e tassi mutui</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/banche-assoutenti-bene-intesa-sanpaolo-su-isybank-ma-ora-massima-attenzione-su-extra-profitti-e-tassi-mutui/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 14 Nov 2023 14:55:50 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Bene per Assoutenti la decisione di Intesa Sanpaolo di consentire ai correntisti del secondo lotto un tempo di quasi 90 gg per esprimere il diniego al passaggio a Isybank, ma il faro va ora puntato <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/banche-assoutenti-bene-intesa-sanpaolo-su-isybank-ma-ora-massima-attenzione-su-extra-profitti-e-tassi-mutui/" title="Banche, Assoutenti: bene Intesa SanPaolo su Isybank, ma ora massima attenzione su extra-profitti e tassi mutui">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>Bene per Assoutenti la decisione di Intesa Sanpaolo di consentire ai correntisti del secondo lotto un tempo di quasi 90 gg per esprimere il diniego al passaggio a Isybank, ma il faro va ora puntato sugli extra-profitti e sui tassi di interesse stellari applicati dagli istituti di credito sui mutui.</em></h3>
<p>“Nessuno si prenda meriti che non ha di fronte a un atto di cortesia non certo dovuto che migliora i rapporti con la clientela – afferma il presidente Furio Truzzi – Si tratta di una misura che introduce una nuova possibilità per i correntisti di Intesa Sanpaolo i quali, tuttavia, secondo quanto già previsto dall’istituto per il primo lotto di clienti, avrebbero in ogni caso potuto rientrare da Isybank a Intesa in qualsiasi momento, e senza alcun costo aggiuntivo”.</p>
<p>“Il vero problema da affrontare che riguarda l’intero sistema bancario, semmai, è la questione degli extra-profitti delle banche, che il governo non ha voluto tassare e che nessun istituto ha riversato in favore dei propri clienti optando invece per il consolidamento del proprio patrimonio. Serve una nuova politica del credito che utilizzi i “plus-guadagni” delle banche per ridurre i tassi di interesse stellari applicati sui mutui che ricadono sui bilanci delle famiglie e delle imprese riducendo l’accesso al credito e favorendo il sovraindebitamento – prosegue Truzzi – Per questo chiediamo a Governo e Parlamento un ripensamento sulla materia e l’adozione di misure a maggiore tutela dei clienti degli istituti di credito in relazione alla variazione dei tassi, a partire dalla proposta del presidente Antitrust di remunerare maggiormente i depositi in conto corrente”.</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.imgpress.it/attualita/banche-assoutenti-bene-intesa-sanpaolo-su-isybank-ma-ora-massima-attenzione-su-extra-profitti-e-tassi-mutui/">Banche, Assoutenti: bene Intesa SanPaolo su Isybank, ma ora massima attenzione su extra-profitti e tassi mutui</a> proviene da <a href="https://www.imgpress.it">imgpress</a>.</p>
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		<title>L&#8217;ANALISTA FINANZIARIO ENRICO GEI A RADIO GIORNALE RADIO: COMANDANO LE BANCHE, ASSURDO CHE NESSUNA ABBIA PAGATO TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/lanalista-finanziario-enrico-gei-a-radio-giornale-radio-comandano-le-banche-assurdo-che-nessuna-abbia-pagato-tassa-sugli-extraprofitti/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 14 Nov 2023 13:46:47 +0000</pubDate>
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		<category><![CDATA[“Next Economy”]]></category>
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		<category><![CDATA[programma condotto dal vicedirettore editoriale Manuela Donghi su Radio Giornale Radio]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>“Assurdo che nessuna banca abbia pagato la tassa sugli extraprofitti. Il governo con questo decreto flop ha fatto una retromarcia: di giorno ha detto una cosa, di notte ha emesso una nota per cui si <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/lanalista-finanziario-enrico-gei-a-radio-giornale-radio-comandano-le-banche-assurdo-che-nessuna-abbia-pagato-tassa-sugli-extraprofitti/" title="L&#8217;ANALISTA FINANZIARIO ENRICO GEI A RADIO GIORNALE RADIO: COMANDANO LE BANCHE, ASSURDO CHE NESSUNA ABBIA PAGATO TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI">[...]</a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>“<strong>Assurdo che nessuna banca abbia pagato la tassa sugli extraprofitti. Il governo con questo decreto flop ha fatto una retromarcia:</strong> di giorno ha detto una cosa, di notte ha emesso una nota per cui si dava possibilità alle banche di non pagare, destinando alla propria patrimonializzazione una cifra pari a due volte e mezzo la tassa”. Lo ha affermato Enrico Gei, trader, analista finanziario e formatore, intervenuto a “Next Economy”, programma condotto dal vicedirettore editoriale Manuela Donghi su Radio Giornale Radio.</em></h3>
<p>“Neppure il <strong>Monte dei Paschi di Siena</strong>, banca salvata dallo Stato e controllata al 64% dal Tesoro, ha pagato questa imposta – ha aggiunto Gei –. A livello di immagine, se avesse deciso di pagare, MPS ne avrebbe guadagnato tantissimo: sarebbe stata l’unica banca a farlo, un segnale bellissimo, di pulizia e trasparenza, verso i cittadini. Se <strong>in Italia comandano le banche</strong>? Assolutamente sì, e nessuno può fare nulla. La politica dovrebbe sovraintendere alla finanza, ma non mi sembra che sia così”.</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.imgpress.it/attualita/lanalista-finanziario-enrico-gei-a-radio-giornale-radio-comandano-le-banche-assurdo-che-nessuna-abbia-pagato-tassa-sugli-extraprofitti/">L&#8217;ANALISTA FINANZIARIO ENRICO GEI A RADIO GIORNALE RADIO: COMANDANO LE BANCHE, ASSURDO CHE NESSUNA ABBIA PAGATO TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI</a> proviene da <a href="https://www.imgpress.it">imgpress</a>.</p>
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		<item>
		<title>Processo Mps, poco trasparente la decisione di Consob di rinunciare al ricorso in Cassazione</title>
		<link>https://www.imgpress.it/politica/processo-mps-poco-trasparente-la-decisione-di-consob-di-rinunciare-al-ricorso-in-cassazione/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 12 Oct 2023 15:29:04 +0000</pubDate>
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		<category><![CDATA[Confconsumatori sulla sentenza della Corte di Cassazione nel processo in cui l’associazione ha difeso numerosi azionisti Mps]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>L’intervento di Confconsumatori sulla sentenza della Corte di Cassazione nel processo in cui l’associazione ha difeso numerosi azionisti Mps &#8230; Parma – La Corte di Cassazione ha respinto come «inammissibile» il ricorso della Procura generale contro le <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/politica/processo-mps-poco-trasparente-la-decisione-di-consob-di-rinunciare-al-ricorso-in-cassazione/" title="Processo Mps, poco trasparente la decisione di Consob di rinunciare al ricorso in Cassazione">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<h3><em><strong>L’intervento di Confconsumatori sulla sentenza della Corte di Cassazione</strong><strong> </strong><strong>nel processo in cui l’associazione ha difeso numerosi azionisti Mps</strong><strong> &#8230;</strong></em></h3>
<p><strong><em>Parma</em></strong> – La Corte di Cassazione ha respinto come «inammissibile» il ricorso della Procura generale contro le assoluzioni in appello degli ex vertici di Mps e delle banche estere Nomura e Deutsche Bank sui cosiddetti “derivati” Santorini e Alexandria, confermando la sentenza di secondo grado e facendo così venir meno anche le richieste risarcitorie. Confconsumatori ha difeso numerosi azionisti di Mps e si era costituita parte civile nel processo, ottenendo nella sentenza di primo grado il risarcimento del danno. Ora si attende l’esito del giudizio sul secondo filone del processo, che vedrà la Corte d’appello di Milano esprimersi sulla conferma o l’annullamento della condanna in primo grado dei successivi vertici Mps. Ma Confconsumatori intende porre l’attenzione sul ruolo di Consob, che ha rinunciato al ricorso su questo primo filone del processo.</p>
<p>IL CASO – Il Tribunale di Milano aveva emesso in primo grado una sentenza di condanna e la Corte d’appello di Milano aveva riformato quella pronuncia: era quindi stato proposto ricorso per Cassazione da parte della Procura generale di Milano. Anche Consob, quale parte civile, aveva presentato ricorso contro la sentenza della Corte di Appello di Milano. E la decisione della Cassazione è stata di “inammissibilità del ricorso”. «Trattandosi di un giudizio di legittimità – dichiarano da Confconsumatori – il ricorso per Cassazione deve essere puntuale nel censurare la ritenuta violazione di norme di legge della sentenza impugnata, senza poter entrare nel merito dei fatti, quindi solo in punto di diritto: se il ricorso non ha queste caratteristiche, viene dichiarato inammissibile, quindi la Cassazione non entra e non può entrare nel merito delle questioni sollevate. In altri termini, se il ricorso è inammissibile per un vizio “di struttura&#8221;, anche se la prospettazione fosse fondata la Corte di Cassazione non la esamina: questo è avvenuto».</p>
<p>IL RUOLO DI CONSOB – Ma l’aspetto che suscita maggiori perplessità è un altro: «In apertura dell’udienza dinanzi alla Corte di Cassazione <strong>Consob ha rinunciato alla costituzione di parte civile</strong>, facendo venir meno il proprio ricorso. Lo stesso Procuratore generale è parso stupito, evidentemente perché se da un lato ha ritenuto che il ricorso presentato fosse inammissibile, probabilmente avrebbe potuto sostenere quello di Consob. Le ragioni della decisione della Consob non si conoscono – dichiarano ancora da Confconsumatori – ma se consideriamo che l’Autorità è stata sempre il grande accusatore, si potrebbe presumere che abbia ottenuto un risarcimento del danno dalle società imputate. In ogni caso appare<strong> strana e poco trasparente la decisione di Consob di rinunciare,</strong><strong> </strong><strong>dopo averlo promosso, al ricorso per Cassazione direttamente in udienza</strong>: la motivazione di questa decisione andrebbe approfondita».</p>
<p>IL SECONDO FILONE DEL PROCESSO – Per quanto riguarda il secondo filone del processo, la Corte d’Appello di Milano aveva rinviato la decisione al 27 ottobre 2023, verosimilmente perché attendeva l’esito della Cassazione sul primo filone per comprendere quale sarebbe stato l&#8217;orientamento del giudice di legittimità sulle questioni giuridiche che, come detto, non sono state invece valutate. «Conseguentemente – osservano da Confconsumatori – questa pronuncia della Cassazione ragionevolmente non può condizionare <strong>l’esito del giudizio sul secondo filone</strong>». Confconsumatori si è costituita <strong>parte civile</strong> come associazione e a tutela di molti propri iscritti, azionisti di Mps, anche in questo ulteriore processo.</p>
<p>In ogni caso, la vicenda complessiva suscita in Confconsumatori «<strong>riflessioni sull’efficacia e l’effettività</strong><strong> </strong><strong>dei</strong><strong> </strong><strong>vari sistemi di vigilanza del sistema bancario</strong>».</p>
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		<title>CGIA MESTRE: CON INTERESSI DI 15 ANNI FA, AVREMMO 19,7 MLD IN PIU’</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/cgia-mestre-con-interessi-di-15-anni-fa-avremmo-197-mld-in-piu/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 16 Sep 2023 06:39:42 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Se le banche italiane applicassero gli stessi interessi sui depositi in conto corrente del 2008, anno in cui il tasso di riferimento della BCE era lo stesso di oggi, le famiglie e le imprese disporrebbero <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/cgia-mestre-con-interessi-di-15-anni-fa-avremmo-197-mld-in-piu/" title="CGIA MESTRE: CON INTERESSI DI 15 ANNI FA, AVREMMO 19,7 MLD IN PIU’">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>Se le banche italiane applicassero gli stessi interessi sui depositi in conto corrente del 2008, anno in cui il tasso di riferimento della BCE era lo stesso di oggi, le famiglie e le imprese disporrebbero di 14,6 miliardi di euro netti in più. A beneficiarne sarebbe anche il fisco che dal prelievo sui risparmi vedrebbe aumentare il gettito di 5,1 miliardi. Nel complesso, pertanto, correntisti ed erario disporrebbero di 19,7 miliardi aggiuntivi. Come è pervenuto a questi risultati l’Ufficio studi della CGIA ?</em></h3>
<p>Quindici anni fa il tasso principale di rifinanziamento della BCE era al 4,25 per cento e i tassi di interesse applicati dalle banche sui depositi degli italiani erano all’1,87 per cento. Oggi, a parità del costo del denaro stabilito da Francoforte, sono invece allo 0,38 per cento. Ebbene, se ai 1.320 miliardi di euro di risparmi attualmente depositati negli istituti di credito italiani fosse applicato l’1,87 per cento (anziché lo 0,38), famiglie e imprese si ritroverebbero con 14,6 miliardi netti in più.</p>
<p>A gioire, comunque, sarebbe anche il fisco che, grazie a questo allineamento ai tassi attivi di 15 anni fa, incasserebbe 5,1 miliardi di euro di gettito in più dall’attuale applicazione delle imposte sugli interessi. Sommando i due importi, risparmiatori e fisco si ritroverebbero con 19,7 miliardi aggiuntivi: praticamente quasi un punto di Pil.</p>
<ul>
<li><strong>Banche “avare” in tutta UE</strong></li>
</ul>
<p>A mantenere i tassi attivi sui depositi a livelli ingiustificatamente bassi non sono stati solo gli istituti di credito italiani. Gli ultimi dati disponibili (luglio 2023) ci dicono che la media degli interessi applicati sui conti correnti delle famiglie dell’Area dell’Euro era pari allo 0,27 per cento (-105 punti base rispetto al 2008), mentre in Italia si è attestata leggermente sopra e precisamente allo 0,28 (-118). Anche analizzando i dati relativi ai principali paesi europei, emerge un quadro generale “desolante”: in Francia la media degli interessi applicati è stata dello 0,05 per cento (-13), nei Paesi Bassi dello 0,10 (-70), in Spagna dello 0,12 (-68) e in Germania dello 0,41 per cento (-164 punti base rispetto al 2008). Insomma, nonostante la presidente della BCE, Christine Lagarde, abbia in più di un’occasione invitato nei mesi scorsi gli istituti di credito a remunerare maggiormente i risparmi dei cittadini europei, la risposta dei banchieri non c’è stata.</p>
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		<title>Tassazione extraprofitti. Come distruggere il mercato e penalizzare consumatori e contribuenti</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/tassazione-extraprofitti-come-distruggere-il-mercato-e-penalizzare-consumatori-e-contribuenti/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 08 Aug 2023 10:55:19 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Approvato in Parlamento il prelievo del 40 per cento sulle banche, che si applicherà sugli extraprofitti realizzati con l&#8217;aumento degli interessi sui finanziamenti. I particolari saranno definiti a settembre ma sembra che siano 2,8 miliardi <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/tassazione-extraprofitti-come-distruggere-il-mercato-e-penalizzare-consumatori-e-contribuenti/" title="Tassazione extraprofitti. Come distruggere il mercato e penalizzare consumatori e contribuenti">[...]</a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>Approvato in Parlamento il prelievo del 40 per cento sulle banche, che si applicherà sugli extraprofitti realizzati con l&#8217;aumento degli interessi sui finanziamenti. I particolari saranno definiti a settembre ma sembra che siano 2,8 miliardi da destinare a provvedimenti per i meno abbienti.</em></h3>
<p>Ecco l’ennesima emergenza &#8211; carovita alle stelle &#8211; che viene risolta con una non-soluzione che costituisce un metodo che è garantito si ritorcerà anche contro i beneficiari di oggi.</p>
<p>Se lo Stato legittima il prelievo da chi secondo lui realizza profitti maggiori a quelli che sarebbero i tetti (cioè i livelli degli anni precedenti), significa che l’Italia non è un Paese a economia di mercato dove si guadagnano e si perdono soldi rispetto alle proprie capacità, ma assistenzialista ed emergenzialista.</p>
<p>Non è da escludere che la prossima emergenza, quando magari la Banca Centrale Europea deciderà di abbassare i tassi di interesse (oggi li ha alzati per combattere l’inflazione), sarà che le stesse banche avranno profitti troppo bassi o perdite (sempre rispetto ai livelli dell’anno precedente), per cui dovrà essere approvato un provvedimento che dia soldi alle banche che, altrimenti, faranno pagare di più i loro servizi ai risparmiatori, e i soldi dovrà prenderli dai contribuenti.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>Poi, ovviamente, seguirà un’altra emergenza, e così via.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>Questo si chiama vivere alla giornata, senza progettualità e senza interventi che risolvano i problemi alla base. Lo Stato dovrebbe invece solo intervenire per dettare le regole uguali per tutti e per abbassare il peso del fisco, a fornitori di servizi e a consumatori, sì che il mercato si modelli su domande e offerte e non venga drogato ogni volta dall’intervento di uno Stato che stabilisce chi e quanto può guadagnare soldi.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>Ci vien da pensare come la logica del maggiore prelievo fiscale su quelli che vengono definiti extraprofitti, possa essere applicato a qualunque ambito economico, e come questo possa condizionare e scoraggiare qualunque impresa, italiana o meno che sia… considerando che l’evasione fiscale sui profitti considerati extra sarebbe incoraggiata.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p><em><strong>Vincenzo Donvito Maxia &#8211; presidente Aduc</strong></em></p>
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		<title>CON TASSI AL TOP: BANCHE RICCHE, FAMIGLIE POVERE</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/con-tassi-al-top-banche-ricche-famiglie-povere/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 17 Jun 2023 08:22:00 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Il ritorno dell’inflazione ci ha consegnato, tra le altre cose, un Paese con banche più ricche e famiglie più povere. Nel 2022, infatti, gli istituti di credito del nostro Paese hanno totalizzato, al netto delle <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/con-tassi-al-top-banche-ricche-famiglie-povere/" title="CON TASSI AL TOP: BANCHE RICCHE, FAMIGLIE POVERE">[...]</a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>Il ritorno dell’inflazione ci ha consegnato, tra le altre cose, un Paese con banche più ricche e famiglie più povere. Nel 2022, infatti, gli istituti di credito del nostro Paese hanno totalizzato, al netto delle imposte, 21,8 miliardi di euro di utili, praticamente 8 miliardi in più rispetto al 2021 (+58 per cento).  I risparmi delle famiglie italiane, invece, tra il marzo dell’anno scorso e lo stesso mese di quest’anno hanno subito una riduzione pari a 25,2 miliardi di euro. </em></h3>
<p><strong><em>A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA</em></strong>.</p>
<p>Questo è solo uno dei tanti effetti economici che ha colpito il nostro Paese a seguito dell’aumento dei tassi di interesse verificatosi in questo ultimo anno che, secondo la politica monetaria decisa a Francoforte, ha l’obbiettivo di raffreddare il caro prezzi.</p>
<p>Se a giugno del 2022 il tasso principale di rifinanziamento della Banca Centrale Europea (BCE) era pari a zero, a partire dal prossimo 21 giugno toccherà la soglia del 4 per cento. Questo vuol dire che, rispetto a 12 mesi fa, coloro che oggi chiedono un prestito o hanno un mutuo a tasso variabile hanno subito un aumento del costo del denaro molto importante, assicurando, nel contempo, un vantaggio economico in particolar modo a chi per mestiere presta denaro (le banche).</p>
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		<title>Crisi banche e governo … che non sa di cosa parla?</title>
		<link>https://www.imgpress.it/attualita/crisi-banche-e-governo-che-non-sa-di-cosa-parla/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[roberto]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 25 Mar 2023 17:04:18 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Attualità]]></category>
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		<category><![CDATA[banche]]></category>
		<category><![CDATA[economia]]></category>
		<category><![CDATA[Giancarlo Giorgetti]]></category>
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		<category><![CDATA[ministro dell'Economia]]></category>
		<category><![CDATA[opinione]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La crisi delle banche che sta attraversando il mondo dopo il crack della Silicon Valley Bank (SVB) e il salvataggio di Credit Suisse (per citare solo le maggiori), fa venire qualche grattacapo anche ai nostri <a class="mh-excerpt-more" href="https://www.imgpress.it/attualita/crisi-banche-e-governo-che-non-sa-di-cosa-parla/" title="Crisi banche e governo … che non sa di cosa parla?">[...]</a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<h3><em>La crisi delle banche che sta attraversando il mondo dopo il crack della Silicon Valley Bank (SVB) e il salvataggio di Credit Suisse (per citare solo le maggiori), fa venire qualche grattacapo anche ai nostri governanti. Che non sapendo grossomodo con cosa hanno a che fare usando l&#8217;unica arma per la quale hanno mostrato maestria: il preannuncio. </em></h3>
<p>Oggi è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che, vantando una presunta (e non spiegata) solidità del nostro sistema bancario (come se fosse avulso dai sommovimenti europei e mondiali… il sovranismo porta anche ad una sovrastima di e stessi…) preannuncia un intervento del suo governo in caso di contagio del sistema bancario italiano (1). Quale, come, dove, perché.. non è dato sapere: il ministro dell’Economia (vuoi mettere?) ci dice di stare tranquilli ché lui e i suoi colleghi interverranno.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>La poca credibilità e spavalderia di affermazioni del genere è purtroppo marcata da un fatto grave: il nostro è l&#8217;unico Paese che non ha ancora approvato la ratifica della riforma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità (2) che contiene il cosiddetto backstop, un nuovo strumento europeo di difesa dei risparmiatori in caso di crisi degli istituti di credito. Mancanza di ratifica giustificata nei giorni scorsi dal premier Meloni durante un question time al Parlamento, in cui la premier ha dimostrato di non sapere neanche di cosa si stesse parlando (3).</p>
<p>Ora  abbiamo le promesse del ministro dell’Economia…</p>
<p><strong><em>Vincenzo Donvito Maxia &#8211; presidente Aduc</em></strong></p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>1 &#8211; <a href="https://www.ilsole24ore.com/art/giorgetti-banche-italiane-solide-pronti-intervenire-caso-contagio-AEcGIl9C">https://www.ilsole24ore.com/art/giorgetti-banche-italiane-solide-pronti-intervenire-caso-contagio-AEcGIl9C</a></p>
<p>2 &#8211; <a href="https://www.bancaditalia.it/media/fact/2019/mes_riforma/index.html?dotcache=refresh">https://www.bancaditalia.it/media/fact/2019/mes_riforma/index.html?dotcache=refresh</a></p>
<p>3 &#8211; <a href="https://www.rainews.it/video/2023/03/marattin-meloni-question-time-mes-quando-ratifichiamo-mai-finch-questo-governo-1090e208-edb4-4f7d-8320-d5aedf787f66.html">https://www.rainews.it/video/2023/03/marattin-meloni-question-time-mes-quando-ratifichiamo-mai-finch-questo-governo-1090e208-edb4-4f7d-8320-d5aedf787f66.html</a></p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.imgpress.it/attualita/crisi-banche-e-governo-che-non-sa-di-cosa-parla/">Crisi banche e governo … che non sa di cosa parla?</a> proviene da <a href="https://www.imgpress.it">imgpress</a>.</p>
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