Nel 2011 i rifiuti elettronici raccolti dalla distribuzione con il sistema dell’Uno contro Uno hanno superato le 12mila tonnellate. ‘Il contributo degli esercizi commerciali nella raccolta dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) è stato importante’, afferma Walter Camarda, presidente di Ecolight, consorzio per la gestione dei RAEE che offre il servizio di ritiro dei rifiuti elettronici a oltre 3mila negozi in tutta Italia. ‘Siamo convinti che vi siano le potenzialita’ per tassi di raccolta ancora piu’ elevati, oggi frenati in buona parte da difficolta’ di gestione esterne al sistema distributivo e dovuto a normative inadeguate sulle quali, ormai da troppo tempo, la filiera sta chiedendo interventi urgenti. Il dato di quest’anno pero’ ci conforta ed e’ indice di un sistema che, seppur lentamente, sta crescendo’. Il decreto Uno contro Uno impone ai negozianti il ritiro gratuito di un’apparecchiatura elettrica vecchia al momento dell’acquisto di una nuova di equivalente funzionalita’. E’ entrato in vigore il 18 giugno 2010. I dati. Il sistema di raccolta attraverso i negozi finora ha portato in un anno e mezzo di operativita’ al recupero di 16mila tonnellate di rifiuti elettronici. Di questi, 4mila circa nel solo 2010, anno di entrata in vigore della normativa, e 12mila l’anno scorso. ‘Per il 2011 parliamo di circa 300mila pezzi, l’85 per cento dei quali e’ rappresentato dai grandi elettrodomestici’, precisa Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. Difficile e’ intercettare i piccoli elettrodomestici (chiamati anche paed), ovvero l’elettronica di consumo composta da telefonini, apparecchiature hi-tech, frullatori e giochi elettronici. ‘Questi RAEE, classificati come R4, rappresentano meno del 2 per cento in peso di quanto e’ stato raccolto attraverso il sistema dell’uno contro uno. Complessivamente possiamo stimare in circa 18mila i pezzi raccolti; un dato basso se pensiamo che i televisori lasciati in negozio l’anno scorso sono stati oltre 20mila, mentre i frigoriferi hanno superato le 70mila unita’. Le criticita’.
Due sono i nodi da affrontare: innanzitutto il fronte dell’informazione: ‘Far conoscere al consumatore questa opportunita’ e’ il primo passo per raggiungere livelli importanti di raccolta’, ricorda il direttore generale di Ecolight. ‘E il basso dato di raccolta dei piccoli elettrodomestici e’ il principale indice della scarsa conoscenza. Infatti, se per frigoriferi e lavatrici solitamente viene richiesta la consegna a domicilio con il ritiro del vecchio prodotto, non avviene cosi’ quando si tratta di frullatori o lettori dvd. La consegna non e’ automatica e il consumatore puo’ portarli in negozio piuttosto che conferirli all’ecocentro del proprio Comune’.