Sull’aumento (quadruplicamento) delle tariffe della telefonia fissa Telecom non molla, e la buona notizia è che non molla nemmeno l’Agcom. Che, oltre a diffidare il gestore telefonico tenuto per legge a garantire il servizio universale di telefonia, annuncia l’apertura di un procedimento per determinare, e imporre a Telecom, le tariffe del servizio universale. Dal 1 aprile 2016 infatti Telecom ha raddoppiato/quadruplicato il costo delle chiamate da telefono fisso per i contratti base (costo passato da 10 a 20 cent al minuto con uno scatto alla risposta pari a 20 cent). La modifica riguarda 700.000 utenze e segue quella già effettuata l’anno scorso, consistito nel passaggio da servizio base a contratto flat per 5 milioni e 200 mila utenti. Per quest’ultima modifica contrattuale a nulla è valsa la diffida dell’Agcom dell’aprile 2015, nè la multa per 2 milioni di euro di un mese fa ha (come immaginabile) sortito alcun effetto deterrente.
Questa volta però l’Agcom non si limita a diffidare Telecom e ad avviare un procedimento sanzionatorio. L’Autorità ha infatti comunicato di aver avviato il procedimento per determinare e imporre a Telecom le tariffe per il servizio universale: “determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell’accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l’inclusione sociale”. In pratica, l’Autorità ricorrerà all’art. 59 del codice delle comunicazioni elettroniche che gli conferisce il potere di prescrivere a Telecom formule tariffarie speciali e agevolazioni particolari per consumatori a basso reddito e utenti in condizioni di disagio sociale e di disabilità.
Emmanuela Bertucci, legale Aduc