Dallo scorso 30 aprile le tariffe roaming per chi chiama e riceve telefonate e dati da e per i Paesi Ue (più Svizzera, Norvegia e Islanda), sono diminuite, come primo passo verso la totale abolizione entro giugno 2017. Tutti contenti? In teoria dovrebbe essere così, ma è diverso. I gestori telefonici ci si sono “buttati a pesce” e hanno trovato un nuovo metodo per guadagnare più soldi spelando e fregando i loro utenti. Infatti tutti i gestori si sono inventati le tariffe a forfait: paghi un tot di euro (2 o 3) e ti è consentito di fare un numero illimitato di telefonate da/per l’estero. La fregatura è doppia: se si fa anche una sola telefonata (che dovrebbe costare solo 5 centesimi in piu’ rispetto al proprio profilo tariffario) si attiva comunque il forfait che scade alle ore 24 italiane, sia che tu lo attivi alle 8 di mattina che alle 23,30. E se non te ne accorgi o non lo disdici dopo che ti è stato attivato senza il tuo consenso, il forfait riparte per il giorno successivo. Ed ecco quindi come i maggiori operatori (Tim, Wind e Vodafone) hanno trovato il metodo per fare più soldi. Certo, puoi fare tutte le telefonate che vuoi, ma in quanti sono interessati ad un servizio del genere, e soprattutto senza che lo abbiano richiesto? Le denunce in merito cominciano ad arrivare presso la nostra sede, da parte di utenti che si sono ritrovati attivati questi servizi senza averli chiesti, ma per il solo fatto di aver ricevuto o fatto una telefonata al di fuori del territorio italiano.
Per questo abbiamo deciso di presentare denuncia all’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del mercato) e all’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), chiedendo di verificare se, oltre alla pratica commerciale scorretta, non sia in atto un cartello oligopolista da parte di tutti questi gestori che -ma guarda un po’- attivata la nuova norma tariffaria hanno deciso tutti insieme (con minime differenze di prezzo e di messa in opera) di far partire dei forfait piuttosto che applicare solo le maggiorazioni previste dalla nuova normativa entrata in vigore lo scorso 30 aprile.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc