Il web è ormai un contenitore ricco di prodotti e contenuti per ogni tipologia di utente, in cui è facile trovare soluzioni gratuite e facilmente accessibili a tutti. Se le proposte free mantengono il loro “fascino”, però, non meno rilevanti sono i servizi offerti a pagamento, sia in abbonamento che per singoli utilizzi, per i quali proprio il fatto di non essere a costo zero permette di garantire maggiori standard qualitativi e più opzioni di scelta per l’utente. Ecco alcuni esempi.
Il cinema a casa con le piattaforme di streaming
Tra i servizi web più utilizzati in assoluto troviamo sicuramente quelli di streaming audio e video, che hanno cambiato in questi anni il modo di fruire dei diversi contenuti spostandoli dai supporti fisici al digitale. Grazie a questa tipologia di piattaforme è oggi possibile ascoltare musica e guardare film e serie TV da PC e da mobile, semplicemente connettendosi alla rete e avviando il contenuto dal proprio dispositivo, usufruendo peraltro di cataloghi ricchi di proposte per tutti i gusti.
È in particolare il settore dello streaming video a vantare oggi numeri altissimi, grazie a un’offerta che in pochi anni si è ampliata a diversi operatori e si è arricchita pian piano di titoli sempre più di qualità. Da Netflix, attualmente l’operatore con il maggior numero di abbonati al mondo, fino a Prime Video, Disney+ e alle altre società competitor, gli utenti possono trovare film anche di recente distribuzione, serie TV originali, così come cartoni animati, documentari, concerti musicali e molto altro, trasformando in pratica la smart TV, il PC o lo smartphone in un vero e proprio cinema personale.
Non meno importanti sono poi le offerte più settoriali, come quelle legate per esempio agli eventi sportivi, come nel caso di DAZN che detiene i diritti per la trasmissione delle principali competizioni.
Giochi online da PC e da mobile
Tra i servizi a pagamento più utilizzati negli ultimi anni troviamo poi i giochi online, oggi disponibili sia da desktop che da mobile, che hanno ormai raggiunto quote di mercato impressionanti grazie anche alla presenza di piattaforme sempre più avanzate e ricche di soluzioni. La scelta si è notevolmente ampliata in questi ultimi anni, includendo tanto i grandi classici come il poker a pagamento quanto i più innovativi titoli del genere MOBA e di e-sport.
Gli appassionati di videogame apprezzano molto la possibilità di poter giocare da qualsiasi posto semplicemente sfruttando la connessione a internet e ciò ha favorito l’esplosione di portali e applicazioni interamente dedicati allo svago ludico. Navigando in rete è possibile trovare siti dedicati a singoli titoli, come il famoso gioco da tavolo Risiko! o il MOBA League of Legends, o generalisti come Poki, nei quali sono invece disponibili numerosi videogame suddivisi per categorie.
Le notizie più aggiornate sui quotidiani online
Anche il mondo dell’editoria si è spostato in questi anni sul web, senza ovviamente dimenticare quella fetta di lettori amanti della carta stampata. In realtà, la rete permette di essere molto più reattivi rispetto ai quotidiani cartacei perché ogni notizia può essere lanciata in tempo reale e raggiungere, tramite siti web, feed e canali social, il pubblico.
Inizialmente la lettura degli articoli era completamente gratuita, eppure in questi anni in controtendenza con l’idea che il web debba garantire un accesso libero alle informazioni sostenendosi in altro modo, quotidiani e riviste online sono sempre più orientate verso la vendita di abbonamenti mensili e annuali. La motivazione è da ricercare non soltanto nel sostentamento delle attività aziendali e dei lavoratori del settore, ma anche nell’opportunità di garantire maggiore qualità rispetto a quanto avvenga con un’offerta completamente gratuita. Sono ancora molti gli utenti web che storcono il naso, ma se si confronta la spesa normalmente sostenuta per acquistare tutti i giorni il proprio giornale preferito con quella di un abbonamento digitale ci si rende conto che in realtà alla qualità e alla varietà del servizio corrisponde anche un risparmio rispetto al passato: se si crede in una testata, dunque, perché non premiare il lavoro di chi rende possibili quelle pubblicazioni?