Si chiama “modalità riservata” (essenzialmente usata nei cellulari), viene attivata generalmente da chi non vuole farsi identificare da un chiamato. In alcuni (pochi) casi è un tecnico di un gestore di un servizio che vuole evitare di essere richiamato dal cliente. Quasi sempre è un venditore che, per non farsi identificare, martella di telefonate potenziali clienti che non hanno mai chiesto di esser tali (1).
Una prassi che tutela solo chi chiama, dandogli un privilegio che “contrasterebbe” con i minimi dettati di qualunque pariteticità. Nel caso di telefonate moleste e non richieste, il chiamato non dispone del numero del chiamato per, eventualmente, segnalare alle autorità il disturbo.
Abbiamo scritto “contrasterebbe” (condizionale) perché normativamente non è così: non c’è tutela e garanzia paritetica in termini di diritti soggettivi tra chi telefona e chi riceve una telefonata anonima.
A parte coloro che sono abilitati, chiunque può fare una telefonata anonima, basta premettere #31# al numero che si compone e il proprio numero non comparirà. Anche per sapere chi ha chiamato in modo anonimo, ci si può attrezzare con programmi ad hoc che, nelle versioni non promozionali, hanno anche un costo.
Ma perché deve esistere questo diritto di privacy per il chiamante mentre il chiamato può solo attrezzarsi per sapere chi chiama? E, di conseguenza, viene fatto solo da chi ha più familiarità e scaltrezza con il mondo delle telecomunicazioni… non certo i soggetti più deboli che, non a caso, sono sempre le principali vittime di questa situazione.
Etichettare questa possibilità come “violenza della privacy” non solo non ci sembra eccessivo ma doveroso.
Forse se i legislatori, nazionali ed europei, se agissero in questo caso nell’interesse dell’utenza e non dei vari gestori, porterebbero questo servizio alla sua funzione originaria, senza questo pesante privilegio che crea solo vittime.
1 – quasi sempre utenti che hanno magari chiesto in sede contrattuale di non essere interpellati per offerte commerciali, ma i cui dati sono parte del mercato nero di disturbatori seriali, sempre collegati a gestori di servizi tlc, energia, etc.
Vincenzo Donvito Maxia