Grazie all’esperienza e al successo del progetto pilota svoltosi nel 2017, We Will Care ripropone ogni anno il progetto “Pazienti a bordo”.
“Pazienti a bordo” è un progetto di ricerca-intervento che si propone di coinvolgere 150 pazienti oncologiche, provenienti da tutta Italia, nell’esperienza unica di un percorso psicoterapeutico affiancato da un corso di vela, partendo dal presupposto che il mare con le sue onde e i suoi venti rappresentino una metafora di ciò che i pazienti si trovano ad affrontare a seguito di una diagnosi oncologica.
Il progetto prevede che le pazienti partecipino a una settimana di corso di vela a Caprera durante la quale, oltre alle normali attività previste dal Centro Velico, svolgano anche due ore di psicoterapia di gruppo al giorno. Trattandosi di un progetto di ricerca, oltre che clinico, prima e dopo la settimana a Caprera le pazienti dovranno rispondere ad alcuni questionari per valutare eventuali modificazioni del loro stato psicofisico.
Assistite da un’equipe di Psicologi dell’Università degli Studi di Milano e dell’Istituto Europeo di Oncologia e guidate dagli Istruttori del Centro Velico Caprera, le pazienti diventano allieve che imparano ad affrontare il mare al fine di trovare nuova energia e determinazione per riprendere in mano il timone delle proprie sfide personali.
In particolare, l’idea da cui è nato questo progetto è quella di costruire una “cassetta degli attrezzi” da consegnare a ogni persona che si confronta con un tumore, per aiutarla a superare la sua malattia anche da un punto di vista psico-affettivo.
La ONLUS We Will Care si impegna a sostenere economicamente questo progetto. Alle pazienti viene richiesto di provvedere alle spese di trasferimento dalla propria città all’aeroporto di Olbia e una quota di partecipazione.
di Agnese Decarlo
#5anni. Se mi avessero detto che l’intervento era la parte meno invasiva forse avrei avuto l’opportunità di gestire meglio il post operatorio: come diceva il professor #Veronesi BISOGNA Eliminare la malattia non soltanto dal corpo, ma pure dalla mente, dove rischia di annidarsi anche dopo essere stata rimossa dai tessuti.
Ho avuto la fortuna di incontrare We Will Care una manna dal cielo – nella foto avevo usato un filtro cancella tristezza-. Le altre foto descrivono la gioia oltre al pianto… Pazienti a bordo è un progetto di ricerca-intervento che si propone di coinvolgere pazienti oncologiche, nell’esperienza unica di un percorso psicoterapeutico affiancato da un corso di vela, partendo dal presupposto che il mare con le sue onde e i suoi venti rappresentino una metafora di ciò che i pazienti si trovano ad affrontare a seguito di una diagnosi oncologica. una settimana di corso di vela a Caprera, l’isola che non c’e… nello storico Centro Velico Caprera Assistite da un’equipe di Psicologi dell’Università degli Studi di Milano e dell’Istituto Europeo di Oncologia capitanati dalla splendida dottoressa Gabriella Pravettoni e guidate dagli Istruttori del Centro Velico Caprera, le pazienti diventano allieve che imparano ad affrontare il mare al fine di trovare nuova energia e determinazione per riprendere in mano il timone delle proprie sfide personali. l’idea da cui è nato questo progetto è quella di costruire una “cassetta degli attrezzi” da consegnare a ogni persona che si confronta con un tumore, per aiutarla a superare la sua malattia anche da un punto di vista psico-affettivo. Le cellule impazzite dentro di noi, anche se chirurgicamente rimosse resteranno sempre nella nostra anima mutando in notti insonni per ansie dolori sbalzi di umore. Ogni equipaggio del progetto Pazienti a bordo sceglie un nome: il primo anno ero una tormentina… vela che affronta le burrasche; il secondo anno gassate, come i nodi che tengono stretti i legami con le tue compagne do viaggio;
il terzo anno Kintsugi blu le fratture di un vaso giapponese che si rompe possono diventare trame dorate, così le kintsugi si impreziosiscono di blu, permettendo al mare di curare le loro ferite.
Tempora tempore tempera, un detto latino che invita ad “aspettare il tempo opportuno” per lasciar andare le vele le paure e affrontare la nuovo vita. Ogni mio compleanno organizzo una raccolta fondi per il progetto per consentire ad altre donne, e speriamo presto anche a uomini di ricevere le cure speciali di Wewillcare.
We Will Care è un’associazione senza scopo di lucro (O.N.L.U.S) nata a Milano nel 2016 dall’idea di un gruppo di psicologhe e psiconcologhe ricercatrici universitarie che svolgono attività clinica, di ricerca scientifica e di formazione in alcune delle istituzioni e degli enti di ricerca più autorevoli del Paese (Università degli Studi di Milano, Istituto Europeo di Oncologia).
We Will Care intende costituire una piattaforma integrata di comunicazione, servizi e interventi di supporto rivolti alle persone che stanno vivendo momenti di difficoltà nella loro vita o che hanno ricevuto una diagnosi oncologica, alla loro cerchia familiare e, più in generale, alle varie figure di caregivers che le circondano.
La centralità della persona nel processo di cura, l’importanza di una comunicazione efficace tra medico e paziente e l’affermazione dell’umanizzazione delle cure costituiscono i riferimenti culturali e scientifici che guidano le tre tipologie di interventi promossi dall’associazione: assistenza/psicoterapia, ricerca e formazione.
Cuore delle attività di We Will Care è, in particolare, un insieme molto diversificato di azioni di supporto concreto destinate alle persone per aiutarle a contenere la sofferenza psicologica generata dalla malattia vissuta in vari momenti della loro vita e per modificare i comportamenti a rischio rispetto al possibile peggioramento delle sue condizioni psicofisiche generali.
Le psicologhe che collaborano con la ONLUS si occupano di accompagnare le persone nel faticoso percorso di ricostruzione di un equilibrio positivo e funzionale. Lo psicologo non interviene solo sul singolo individuo, ma anche sul sistema familiare, sul personale medico ed infermieristico e sui volontari. L’associazione si rivolge al singolo, alle coppie, alle famiglie, agli operatori socio-sanitari, ai professionisti, alle associazioni e alle istituzioni coinvolte nel percorso di cura.
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