Tutti gli attori hanno ricevuto lunghi e calorosi applausi da parte degli spettatori nella chiesa catanese di San Nicolò l’Arena per questa rappresentazione che, come sottolineato dal presidente del Conservatorio, Carmelo Galati, sfrutta anche “l’incredibile scenografia” del grandioso organo di Donato del Piano. Barbara Gallo (Madre Mirella), “La maturità di questo lavoro teatrale è piena e il pubblico risponde con calore”.
Cecilia Guzzardi (Agata) “Un’emozione fortissima, così come per l’anteprima di qualche giorno fa”. Davide Sbrogiò (Quinziano) “Io sono la guerra, la prepotenza, la violenza, come Agata è l’amore, la fratellanza, la tolleranza”. Ivan Giambirtone (il cavalier Pennisi), “Poiché il brano finale sulla Pace porta tutti ad alzarsi e applaudire, vuol dire che lo spettacolo ha colto nel segno”. Il calendario delle prossime repliche. A grande richiesta un botteghino nella sede dello spettacolo.
Ha anche una scenografia unica quell’Agata, la Santa fanciulla che ha debuttato giovedì scorso nella chiesa di San Nicolò l’Arena. Parliamo del grandioso organo di Donato del Piano, considerato tra i più perfetti al mondo, come ricordato dal presidente del Conservatorio di Catania, Carmelo Galati, il quale ha sottolineato come non siano soltanto uomini e donne a rimanere vittime delle guerre: il famoso strumento per decenni non poté suonare a causa dei danni provocati al tempio dai bombardamenti angloamericani del 1943.
“Restaurato dal 1998 al 2004 – ha detto Galati –, questa meraviglia con sei mantici, cinque tastiere e settantadue registri, che può essere suonato in contemporanea da tre organisti, è adesso l’incredibile scenografia dell’affascinante spettacolo teatrale scritto e diretto da Giovanni Anfuso e che ha entusiasmato il pubblico catanese, anche per i suoi contenuti pacifisti e non violenti”.
Lo spettacolo – prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, gli stessi dell’Inferno di Dante – è patrocinato da Assemblea Regionale Siciliana, Assessorato regionale al Turismo, Comune di Catania e Comitato per la Festa di Sant’Agata – oltre a narrare quanto descritto negli atti del martirio, ci riporta ai tempi dello sbarco Alleato e al fallito tentativo di trafugare il Tesoro della Patrona.
E lo fa attraverso attori che hanno ricevuto lunghi e calorosi applausi da parte degli spettatori entusiasti. Parliamo di Barbara Gallo (Madre Mirella), Davide Sbrogiò (Quinziano), Ivan Giambirtone (Orazio Pennisi) e Cecilia Guzzardi (Agata), Giulia Epaminonda (Antonietta), Michele Carvello (James Lanciano), Bruno Prestigio (Melvin Konner), Elena Ragaglia (Afrodisia), Francesco Rizzo (Silvano), Franco Colaiemma (San Pietro) e Luciano Fioretto e Alice Canzonieri (Corifei). Consensi anche per il coro: Francesca Castro, Andrea Gigante, Martina Giuffrida, Manuela Grimaldi, Marta Marino, Lucio Rapisarda, Rachele Ruffino, per gli elementi scenici e i costumi, di Riccardo Cappello, per le musiche di Nello Toscano e le coreografie di Fia Distefano. Vanno citati poi Simone Trischitta, cui si deve l’Organizzazione Generale dello spettacolo, l’aiuto regista Lucia Rotondo, l’assistente alla regia Angelo Bertolo, il light designer Davide La Colla e il fonico Enzo Valenti.
“L’accoglienza del pubblico – ha confermato Barbara Gallo, che impersona la Superiora impegnata a salvare il Tesoro – è stata incredibile. Ci aspettavamo, certo, questo entusiasmo per quanto ci siamo impegnati nelle prove e per il fatto che lo spettacolo, in altri anni, fosse già stato un successo. Però adesso la maturità di questo lavoro teatrale è piena e il pubblico è stato molto caloroso”.
Quasi commossa Cecilia Guzzardi, che in scena è la Santuzza: “È stata un’emozione fortissima: il debutto è andato benissimo, così come l’anteprima di qualche giorno fa, e noi attori della Compagnia siamo tutti molto felici. Adesso speriamo che continui così”.
Applausi a scena aperta anche per Davide Sbrogiò, che interpreta il carnefice della Santa, il proconsole romano Quinziano.
“Io – ha spiegato l’attore – sono la guerra, la prepotenza, la violenza. Quinziano si contrappone ad Agata che è invece l’amore, la fratellanza, la tolleranza. E questa lotta, vinta dalla Santa, anche questa sera è stata compresa benissimo dal pubblico che ha assistito alla rappresentazione”.
“Il brano finale sulla Pace poi – ha chiosato Ivan Giambirtone, che interpreta il cavalier Pennisi, artefice del salvataggio del Tesoro -, ha portato tutti ad alzarsi e ad applaudire. Vuol dire che questo spettacolo ha colto nel segno. Abbiamo avvertito una grande emozione da parte del pubblico che siamo certi sarà numerosissimo anche nelle prossime repliche. Agata, la Santa fanciulla è uno spettacolo al quale teniamo molto, sul quale ci spendiamo e nel quale crediamo, per i temi toccati: la Fede, la Pace, la Fratellanza”.
Dopo il debutto di giovedì e la replica di venerdì 26, il calendario di Agata, la Santa fanciulla prevede repliche serali venerdì 26 e sabato 27, una pomeridiana per domenica 28, alle 18.30, e ancora serali martedì 30, mercoledì 31, giovedì 1 febbraio e venerdì 2. Il prezzo del biglietto è di 16 euro e 50, compreso il diritto di prevendita su Boxoffice Sicilia, www.boxofficesicilia.it. A grande richiesta è stato comunque deciso di aprire un botteghino nella sede dello spettacolo, dalle 19 per i serali e dalle 17 per la pomeridiana.