Il presidente della FIGC: “Euro 2020 è stato un successo. Senza entrare nel dettaglio, desidero sottolineare due dati per me emblematici: l’analisi dell’indotto economico ha generato un aumento del PIL a livello regionale pari a 168,8 milioni di euro, mentre l’impatto diretto di spesa dei tifosi nel settore del turismo della città di Roma può essere stimato in 25,8 milioni di euro”
Tra il 30 giugno 2019 e il 15 marzo 2021 la FIGC ha perso oltre il 23% dei propri calciatori tesserati, ovvero quasi 245.000 giocatori in meno, mentre gli spettatori potenziali nel calcio professionistico andati persi a causa della chiusura degli stadi ammontano nel 2019-2020 e nel 2020-2021 ad oltre 22,1 milioni. Questo è uno dei dati che emerge dal Bilancio Integrato 2020 della FIGC, presentato questa mattina al Campidoglio. Nelle due stagioni considerate, inoltre, il calcio professionistico ha subito un impatto netto dell’emergenza sanitaria stimabile in oltre 1,1 miliardi di euro; a livello indiretto e indotto, l’impatto sul Pil del calcio italiano è diminuito del 18% con un decremento di oltre 27.000 posti di lavoro attivati, anche grazie alle partite di Euro 2020 giocate all´Olimpico di Roma. Lo studio sottolinea, tra l’altro, anche l’incremento del movimento calcistico femminile: tra il 2008-2009 e il 2019-2020, infatti, le tesserate sono cresciute del 66,5 %, passando da 18.854 a 31.390.
Sviluppato con la consulenza di PwC, il Bilancio Integrato – giunto alla sua sesta edizione – ha l’obiettivo di proseguire il percorso di trasparenza portato avanti negli ultimi anni e rappresentare da un lato i numeri, l’articolazione e la struttura del calcio italiano, dall’altro il valore generato e il ruolo sempre più centrale giocato dal calcio per lo sviluppo sostenibile del Paese, a livello sportivo, economico e sociale.
Lo studio, realizzato utilizzando come modello l’Integrated Reporting Framework definito dall’IIRC (International Integrated Reporting Council), è strutturato su 4 capitoli: nel capitolo introduttivo vengono presentati l’identità e il modello di gestione della FIGC; nel secondo i numeri del calcio italiano; nel terzo i Capitali gestiti dalla FIGC e la loro importanza nel processo di creazione di valore; nel quarto i programmi strategici di sviluppo della Federazione ed il loro potenziamento, avvenuto anche tramite un importante processo di riforme.
All’evento, oltre al presidente della FIGC Gabriele Gravina, erano presenti l’Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato, il professor Giovanni Di Bartolomeo dell’Università La Sapienza, l’ex Assessore allo Sport del Comune di Roma nonché Commissario per UEFA EURO 2020 per Roma Capitale, Daniele Frongia, il Consigliere del Ministro del Turismo per l’organizzazione degli eventi giubilari e dei processi ad esso connessi Palmiero Perconti, il responsabile dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo Niccolò Donna che ha parlato del Bilancio Integrato e lanciato un video sull’argomento.
“Il calcio fa bene al Paese e fa bene all’Italia, questo è quello che emerge dallo studio del bilancio integrato”: così il presidente della FIGC Gravina ha introdotto la presentazione dello studio, aggiungendo: “Senza entrare nel dettaglio, desidero comunque sottolineare due dati per me emblematici: l’analisi dell’indotto economico ha generato un aumento del PIL a livello regionale pari a 168,8 milioni di euro, mentre l’impatto diretto di spesa dei tifosi nel settore del turismo della città di Roma può essere stimato in 25,8 milioni di euro. Euro 2020 è stato un successo organizzativo nonostante le restrizioni dovute dal Covid, anche se l’impatto del Coronavirus sul sistema calcio ha generato oltre 22 milioni di tifosi persi e reso necessario un intervento senza precedenti della nostra Federazione con la creazione di una task force specifica”.
L’impatto del COVID-19 sul Sistema Calcio ha reso necessario un intervento senza precedenti da parte della FIGC, a cominciare dalla creazione di una task force coordinata dalla neocostituita Commissione Medico-Scientifica della FIGC e dalla definizione di specifici protocolli sanitari, con quasi 74.000 test molecolari e sierologici effettuati nel calcio professionistico (durante la sola stagione 2019-2020). A questo si aggiunge la grande rilevanza riservata alla gestione del quadro competitivo delle competizioni e l’avvio di un importante programma di sostegno economico al sistema calcio, che nel solo 2020 si è concretizzato in un apporto complessivo di risorse pari a circa 50 milioni di euro.
Un aspetto importante sottolineato dal presidente federale è il seguente: “L’indotto del calcio non è solo economico, Uefa Euro 2020 ha rappresentato una straordinaria occasione di riavvicinamento dei tifosi ai colori azzurri. Questa relazione rappresenta l’influenza che il calcio, la Federazione, ha sul Paese. Un capitale da non disperdere e su cui investire. Voglio ribadire che per recitare un ruolo principale nel sistema paese, il calcio ha bisogno di un processo di riforma che lo proietti nel futuro con maggiore snellezza, rendendolo più fruibile e accattivante. Dobbiamo iniziare a usare un concetto nuovo nel nostro mondo, senza pensare ai posizionamenti sul mercato del nostro PIL, ma valorizzando sempre di più il BIL, cioè il nostro Benessere Interno Lordo. Perché il calcio rappresenta un vero e proprio benessere per le comunità di riferimento”.
Dopo aver rimarcato l’introduzione, da parte della FIGC, di numerose campagne di responsabilità sociale e sensibilizzazione, Gravina ha concluso: “La vittoria dell’Italia agli Europei ha contribuito ad aumentare significativamente la reputazione internazionale dell’intero Sistema Paese, che nel semestre febbraio-luglio 2021 ha avuto un incremento del 21,3% rispetto al semestre precedente, generando anche un significativo impulso per la ripartenza sociale ed economica dell’Italia. Al fine di offrire un quadro ancora più circostanziato e attuale sui benefici prodotti dai grandi eventi calcistici, il tema è stato ulteriormente approfondito nel nuovo studio, supportato dal Ministero del Turismo e condotto in sinergia con l’Università La Sapienza di Roma, relativo nello specifico all’indotto generato dai Campionati Europei 2020. Il report è stato realizzato grazie al supporto di tutti i principali partner e stakeholder che hanno partecipato alla pianificazione, organizzazione e gestione dell’evento, tra cui Governo italiano, Roma Capitale, UEFA, CONI, Sport e Salute, Aeroporti di Roma e ATAC”.
Rispondendo ad una precisa domanda, il presidente Gravina ha dichiarato infine che l’Italia “sta lavorando” per la candidatura a Euro 2028: “E’un primo obiettivo al quale dobbiamo puntare in ordine di tempo. Adesso siamo concentrati su questo ed entro marzo dobbiamo dare la nostra posizione ufficiale per la candidatura”.
Incentrato su Euro 2020 l’intervento di Frongia: “L’evento UEFA EURO 2020 ha generato un aumento del PIL regionale dello 0,08% pari a 168,8 milioni di euro. Una cifra ancor più alta se consideriamo anche l’indotto generato da 31 giorni di fan zone ed eventi realizzati da Roma Capitale. E che sarebbe stata addirittura più alta se non fossimo stati in pandemia. Lo studio conferma il successo di questa grande manifestazione e dimostra che ospitare eventi sostenibili, con una corretta e oculata gestione dei soldi pubblici, è sempre un investimento vincente per la città e per la collettività”.