“La condanna all’ergastolo di Alessandro Impagnatiello per aver ucciso a coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, è una giustizia parziale”. Lo ha affermato Licia Ronzulli, Vicepresidente Senato della Repubblica, a margine della XXIV Edizione della rassegna Italia Direzione Nord, promosso dalla Fondazione Stelline, in corso oggi presso la Triennale Milano. Italia, cosa dai al mondo? è il titolo di questa edizione che coincide con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
Secondo Ronzulli, “l’ergastolo era la pena minima per un uomo che ha ucciso con una premeditazione che aveva un grande lasso temporale. Diciamo che l’ergastolo era proprio il minimo sindacale”.
“Il nostro codice presenta una lacuna che è il duplice omicidio, in questo caso l’omicidio del nascituro non è normato ed è il motivo per cui ho presentato diversi mesi fa una proposta di legge in merito, dove, ovviamente, la pena è non inferiore a 30 anni per l’uccisione di una donna che aspetta un bambino” – ha aggiunto la Vicepresidente Senato della Repubblica.
Ronzulli ha poi ricordato “come le donne debbano affrontare enormi sfide nel conquistare l’indipendenza economica, la piena parità nel mondo del lavoro e il diritto a non scegliere tra carriera e famiglie”. Per la Vicepresidente di Palazzo Madama, “viviamo in un’epoca in cui le disuguaglianze di genere sono ancora evidenti in molti aspetti della vita quotidiana: dal lavoro alla salute, dall’istruzione alle opportunità di leadership”.
“Qualche progresso – ha ricordato – l’abbiamo sicuramente fatto. Tuttavia dobbiamo ricordare che ogni conquista è frutto di lotte e sacrifici. Gli strumenti normativi ci sono, sono indispensabili, ma non sufficienti”.
Ronzulli ha anche sottolineato l’impatto che l’intelligenza artificiale potrebbe avere nella lotta contro la violenza di genere, “un valido aiuto anche per quanto riguarda la prevenzione, essendo in grado di riconoscere – anche attraverso le piattaforme – i piccoli segnali che spesso donne e uomini non notano”.
“Ci deve essere una comunione tra istituzioni, forze dell’ordine, società civile, impresa e terzo settore – conclude Ronzulli -. Tutti devono concorrere alla presa in carico della vittima, che si deve poter affidare alle autorità e al personale sanitario, trasformando la paura che hanno in un atto di coraggio”.
Nel corso del panel dedicato alle politiche e buone pratiche a sostegno dell’empowerment femminile, è intervenuta anche Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, che ha parlato del testo unico sulla violenza di genere, annunciato oggi dalle ministre Maria Elisabetta Alberti Casellati, alle Riforme Istituzionali, e Eugenia Roccella, per le Pari opportunità e la Famiglia. “Si tratta di uno strumento validissimo per gli operatori del settore, un esempio virtuoso dell’Italia anche a livello europeo, ma anche uno strumento agilissimo come formazione all’interno delle scuole per spiegare l’oggettività del diritto, e la soggettività della violenza di genere -, ha concluso.
La XXIV Edizione della rassegna Italia Direzione Nord gode del patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia, del Comune di Milano, di Assolombarda, di San Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza e di Confartigianato Lombardia. L’iniziativa vanta il contributo di Fondazione Cariplo, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, e Compagnia delle Opere.